Pensate ad un abusivo che con lo scotch si mette ad affiggere poveri e miserabili volantini addosso alla Casa Bianca, alla Moncloa, al numero 10 di Downing Street.
Secondo noi episodi come questo sono simbolici del livello di anarchia, pressappochismo (perché se qualcuno affigge queste schifezze significa che si aspetta che vi sia qualcuno che legge queste schifezze, significa che qualcuno si affida a queste tipologie di annunci per orientare le proprie scelte di consumo), fallimento del sistema dei controlli. Una città in cui settori economici interi sono affidati a questo genere di modalità.
E poi c'è da entrare nel merito: chi ha autorizzato questo mercatino? Dove si tiene? Quanto paga di spazio pubblico? Non saranno mica i finti mercatini di artigiani di Trastevere che con la fake dicitura di artigiani aggirano tutto il sistema dei permessi sfruttando una falla della normativa? E poi: cosa c'entra un corso di dizione con un mercatino?
In un mondo normale, in una capitale che viene imbrattata abusivamente da volantini che riportano tanto di utenza telefonica, qualche addetto si preoccuperebbe di telefonare, prendere appuntamento, incontrare il responsabile, multarlo, chiedergli conto, diffidarlo. Qui, al massimo, ci sarà qualche volenteroso lettore di Roma fa Schifo che si impegnerà a fare una chiamata per pubblicare un commento pertinente...