A febbraio 2015 mi sono cimentata in un'altra operazione semi-giornalistica, dopo l'intervista a Desertika, spinta dal desiderio di trovare le risposte ad alcuni dubbi che mi ronzavano nella testa. Sai quei pensieri su cui ogni tanto ci si arrovella, legati al talento, all'ispirazione, allo sviluppo tecnico ecc... Volevo raccogliere il punto di vista di qualcuno che ne sapesse più di me :-)
E così ho deciso di fare una video intervista a Teresa Tomas, ballerina e insegnante di danza orientale di nazionalità spagnola ma ormai conosciuta ben oltre i confini del suo paese, che da oltre un annetto tiene seminari anche a Bologna. Io non mi sono mai persa un suo appuntamento, perché sin dal primo workshop ne ho tratto grande beneficio. Non che voglia fare pubblicità (non mi viene in tasca nulla, per inciso), ma è vero che da ogni seminario ne sono uscita arricchita e motivata.
Cosa mi piace di lei? Tantissime cose, sia come persona sia come insegnante. In particolare apprezzo molto la sua grandissima professionalità (è veramente instancabile!) e il suo metodo di insegnamento, sempre orientato a darti elementi molto chiari e strutturati a livello di tecnica, che poi puoi sviluppare secondo le tue esigenze. Detto in altri termini più terra terra, non fa la "sborona" e tu te ne vai via più depressa di prima (a chi non è capitato partecipando a qualche stage?). Proprio il contrario, torni a casa con la cassetta degli attrezzi aggiornata e potenziata, pronta per nuovi lavori!
La cosa particolare è che oltre ad essere un'insegnante didatticamente molto efficace, è anche una performer strepitosa... e sappiamo che le due cose vanno assieme solo raramente! Bene, da questa chiacchierata è emerso un video di una mezz'ora (in spagnolo coi sottotitoli in inglese), che ho diviso in 3 parti. Qui c'è la prima parte.
Essenzialmente le 3 domande su cui mi sono concentrata in questa prima parte sono: Come ha iniziato, quali sono le sue fonti di ispirazione e cosa ama di più della danza orientale.
Intanto buona visione!
A parte la piacevolezza della persona e la sua grande disponibilità, per la quale la ringrazierò sempre, ci sono 3 punti che secondo me vale la pena evidenziare.
- Teresa inizia a 20 anni direttamente con l'orientale, senza aver mai praticato altre danze prima, quindi da un certo punto di vista relativamente tardino per una danzatrice che poi è diventata una professionista. Mi racconta però che in questi anni, nonostante l'obiettivo fosse semplicemente di divertirsi, si fa il mazzo: passa il tempo libero esercitandosi, ascolta un sacco di musica, crea le sue coreografie, inizia subito a esibirsi... Insomma si dà da fare un bel po'. Quindi, anche se il talento (più che evidente) avrà avuto un peso nella sua carriera, alla fine anche T. è la dimostrazione che cià che fa la differenza è il lavoro... sempre!
- I Maestri sono fondamentali per chiunque, anche per chi diventa maestro a propria volta. Mi ha colpito però come di ciascuno T. metta in luce alcune caratteristiche specifiche, alcuni elementi centrali del personaggio che nomina. In uno stage ci ha anche raccontato di aver studiato vari video di danzatrici, cercando di carpire ogni dettaglio, ogni mossa... Insomma un atteggiamento tutto fuorché superficiale, ma fatto di approfondimento, riflessione, ragionamento. Di solito quando si parla degli stage se ne evidenziano le emozioni, la condivisione, la bella atmosfera ecc... Fondamentali per carità, ma il punto resta sempre quello di acquisire nuovi elementi, imparare delle cose, approfondire le proprie conoscenze (se no restano una pura occasione di svago).
- Il fatto che tra le varie fonti di ispirazione T. indichi i propri video del passato è molto interessante. Come dire, guarda com'ero, cosa facevo, come mi muovevo... e guarda come sono ora?! In effetti osservare la propria evoluzione alla fin fine è sempre la cosa più importante di tutte. Confrontarsi con gli altri e notare le differenze è molto facile e deleterio, se viene fatto con spirito "critico e distruttivo". Puntare invece a modificare se stessi, aggiungere nuovi elementi, rinnovarsi continuamente, è ciò che ti fa andare avanti. E anche se hai già una tecnica già fortissima, puoi trovare nuove vie a livello di stile, di scelte musicali, di atteggiamento sul palco. Non vorrei dire, ma un artista mondiale come Roberto Bolle, il top del top, è in questo senso un esempio stupefacente di evoluzione continua. Dai un'occhiata ai suoi più recenti progetti per avere una dimostrazione di quanto ti ho appena detto :-) .
Che ne pensi, ti ci ritrovi?
A presto per le prossime puntate!