Naturalmente i giornali si sono limitati, anche qui come su tutti i casi di lavori pubblici (mal) eseguiti in città, a dare la banale notizia, a copincollare la nota stampa, ad accontentarsi della velina, a ripetere formule stanche e mai rispondenti alla realtà ("I trasteverini riavranno la loro Agorà"). E naturalmente, come sempre, gli spazi invece per criticare e per stimolare a far meglio erano e sono tantissimi.
Stiamo parlando degli strombazzati lavori in Piazza San Cosimato: 300mila euro per 100 giorni di cantiere al fine di correggere gli errori e le mancate manutenzioni del contestato progetto del 2006 che rivoluzionò la piazza. All'epoca gli intendimenti - basta andarsi a riprendere la rassegna stampa - erano proprio quelli di fare una piazza pedonale, sebbene con il passaggio di auto autrizzate. Purtroppo, come quasi sempre accade a Roma, le dimensioni della carreggiata sono state completamente sbagliate e la piazza si è presto trasformata in un pericoloso, antipatico, antiestetico e insidioso parking abusivo.
Quando abbiamo letto che finalmente si interveniva con alcuni denari di investimento pubblico da parte del Primo Municipio, abbiamo esultato pensando che questo difetto che consente a pochi incivili di rovinare la Piazza sarebbe stato corretto. Nulla di tutto ciò, non è previsto altro che la sostituzione delle piastrelle: 100 giorni di lavoro e 300mila euro per recuperare il pavimento e mettere - giustamente - dei dissuasori che impediscano ancora ai mezzi pesanti di continuare a spaccare tutto. E poi? E poi, sempre protetti dalla consultazione "popolare" che ha impostato una progettazione "partecipata", gli amministratori del Primo Municipio non sembrano intenzionati a intervenire.
La piazza avrà un nuovo pavimento, ma continuerà ad essere pericolosa per i non vedenti, insidiosa per i portatori di handicap, impraticabile per anziani, bambini e mamme con passeggino. A cosa serve sistemare l'area pedonale se è pericoloso arrivarci per tutti? Semmai è un incentivo a mettersi a rischio. Un vero capolavoro e altri 300mila euro dilapidati sull'altare della totale incapacità di individuare le priorità. E il tutto per non torcere un capello a una decina di prepotenti in sosta abusiva. E' un po' lo stesso concetto che il Primo Municipio ha adottato a Piazza Testaccio o a Piazza dell'Emporio: stesso stile, si fa tutto disegnando la città attorno alle auto in sosta, poco importa se regolare o abusiva. Una roba di una tristezza assoluta, che toglie le speranza di vivere, un giorno, in una città normale.
Speriamo che questa nostra denuncia possa contribuire a metterci una pezza: d'altro canto sarebbero sufficienti alcune belle fioriere ben assestate per risolvere la cosa e rendere la Piazza ancor più bella una volta ristilizzata.