Probabilmente è una storia già sentita e risentita, anche se la questione, almeno questa volta, è un po’ diversa. Non sarebbe la prima volta che i progettisti di un sistema operativo si impegnano per diminuirne il tempo d’avvio, anzi, ma i progettisti Microsoft questa volta hanno colto nel segno: secondo loro, infatti, il segreto non sarebbe nel minimizzare le applicazioni ed i servizi avviati, ma modificare completamente l’approccio di spegnimento del sistema. Cerchiamo di capire qualcosa in più.
Come si legge da un post di Steven Sinofsky su MSDN Blog, la cosa ideale sarebbe ottenere una procedura molto simile a quella dell’ibernazione, senza però il dispendio di corrente elettrica. Quando una macchina va in modalità ibernazione, almeno per ciò che riguarda i sistemi Windows, il sistema provvede a creare un’istantanea dello stato del sistema ed a caricarla in memoria RAM, così da ripristinarla rapidamente all’atto dell’avvio del sistema, saltando così tutta la routine di boot del sistema (che attualmente richiede dai 5 ai 12 secondi, in media).
L’ideale, secondo Microsoft, sarebbe creare un incrocio tra la procedura di spegnimento e quella di ibernazione, evitando che il sistema azzeri lo stato del kernel: l’obiettivo è quello di trovare un modo per tenere traccia dell’immagine del kernel di sistema, anche dopo lo spegnimento, senza incidere poi sui tempi d’avvio e senza aver bisogno dell’alimentazione.
Una scelta decisamente ambiziosa. I programmatori sono già al lavoro, e – secondo il video diffuso proprio da Sinofsky – i risultati già si vedono: qui in basso potrete notare come Windows 8 si avvii in 3 secondi.
Un po’ di stime? Bene, i tempi d’avvio potrebbero migliorare – se il tutto andasse effettivamente in porto – di percentuali comprese tra il 30% ed il 70%. Che non è affatto male. Staremo a vedere i prossimi sviluppi!
Windows 7 vs Windows 8 - Tempi d'avvio