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“Vieni c'è una strada nel bosco...”

Creato il 04 gennaio 2016 da Signoradeifiltriblog @signoradeifiltr

“Vieni c'è una strada nel bosco...”

"Vieni c'è una strada nel bosco...il suo nome conosco..." così recitava il ritornello di una vecchia canzone e, non so per quale oscura ragione, quando mi reco nel luogo di cui sto per parlare, inconsapevolmente canticchio queste vecchie strofe. Forse perché Claudio Villa era uno dei cantanti preferiti di mia madre e perché la strada nel bosco di cui voglio parlarvi conduce proprio nei luoghi in cui lei nacque e crebbe e a cui io sono sentimentalmente legata.

Si tratta di una zona incantevole fra Montecalderaro e Ca' del Vento, una frazione del comune di Monterenzio, adagiata fra le dolci colline del preappennino bolognese, una borgata di case in via della Collina che sono appartenute alla famiglia da quando se ne abbia memoria. Su quei crinali è cresciuto il mio bisnonno, poi mio nonno e i suoi figli e ora a gestire l'azienda, sotto lo sguardo vigile ed esperto della zia Lidia, è l'ultimo dei nipoti, mio cugino Montebugnoli Giuseppe, con la moglie Mainetti Nicoletta e i loro due figli Sara e Massimo che continueranno la tradizione.

La storia della casa e della famiglia, dunque, risale a molto tempo fa e buona parte si è persa con le persone che la conoscevano, e tramandavano di generazione in generazione i ricordi, gli aneddoti, le tradizioni. La memoria storica scomparsa più recentemente era mia madre e oramai (ahimé) credo di essere una tra le più "vecchie " rimaste e cerco di trasmettere quello che dai nonni e dagli zii avevo appreso.

Sono storie di sacrifici, di tanto sudore speso fin da bambini, quando il nonno svegliava i figli prima dell'alba e, ancor prima di andare a scuola, dovevano aiutarlo a trainare i buoi davanti all'aratro, racconti di battaglie politiche fra rossi e neri agli albori del Fascismo, di guerra, quando il fronte nel 1944 restò fermo proprio lì a casa per sei lunghi mesi: gli sfollati, i tedeschi, i partigiani, tutti a cercare di arraffare qualcosa a chi già di così poco doveva contentarsi. Ma sono anche storie di grandi amicizie, di serate passate a far "veglia " nella stalla dove le mucche riscaldavano l'ambiente.

Tornando ad oggi, l'azienda agricola non è solo terra da lavorare, anzi, quella è la nota dolente, trattandosi di un terreno argilloso, per la maggior parte franoso e ricco di "calanchi", un fenomeno tipico del territorio per cui si creano ampi e profondi solchi lungo i campi, che rendono difficile, quando non impossibile, la coltivazione. Nell'azienda si è sempre accompagnato all'agricoltura l'allevamento del bestiame che un tempo assicurava carne e latte e oggi costituisce la maggiore rendita e, recentemente, la produzione casearia. Infatti Nicoletta, che tutti su quei monti amano e stimano anche se non è nata là, anzi era cittadina lei, non aveva mai cresciuto animali né tanto meno lavorato la terra, oggi ha avviato un'importante produzione di formaggi. "La" Nicoletta , come diciamo noi, oltre a essere una splendida persona, ha un animo sensibile da artista e ha saput, insieme al marito, far crescere e prosperare l'azienda che oggi è una delle migliori produttrici di latte biologico per la Granarolo. La stalla non è più quella di una volta, con le poche mucche legate nelle poste, oggi è una delle tecnologicamente più moderne, dove gli animali possono uscire ed entrare in libertà. Viene arbitrata da un computer che, attraverso il programma impostato, dosa, ad esempio, la quantità del cibo da somministrare a ciascuna bestia e anche la mungitura, dove è il computer stesso che individua quando la mucca ha finito il latte e stacca automaticamente le tettarelle.

Nicoletta ha seguito numerosi corsi di aggiornamento, ha imparato a fare molte cose nella gestione aziendale e continua ad apportare novità come per l'inseminazione artificiale che esegue ormai da anni, sola senza l'ausilio del veterinario. Ama nel tempo libero, (come e dove lo troverà il tempo libero?) dipingere e lo fa su tela ma anche sui muri donando al luogo una peculiarità tutta speciale. Ogni volta che rivedo la casa del nonno non senza forti emozioni, trovo qualche novità: attraverso i suoi disegni, le vecchia mura riprendono vita e raccontano scene e momenti della tradizione contadina.

L'azienda coltiva prodotti di agricoltura biologica, le mucche danno latte biologico e il caseificio, oramai funzionante e decollato, produce formaggi freschi e stagionati, yogurt, e ogni tipo di latticini, con vendita diretta sul posto e in alcuni mercati emiliani.

"L'amore per la terra dà sempre buoni frutti" recita una famosa pubblicità, debbo dire, e non perchè sono di parte, che sulle orme dei nostri trisavoli i miei cugini e i figli non hanno intenzione di fermarsi, continueranno con i loro progetti futuri per consentirci di conoscere apprezzare ancora i prodotti genuini di una volta e consegnare agli eredi qualcosa che non si perderà mai : la nostra terra.


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