Genere: Horror Soprannaturale, Azione
Avvertenze: Viulènza, Tematiche forti, Parole sporche
Capitolo 8 di 13
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8. Rumore bianco
Yuki è sempre stata contenta di rimanere sola con Pale, ma adesso si sente a disagio.
Lui le lancia un’occhiata, sembra voglia dire qualcosa, ma poi tace e torna a guardare di fronte a sé.
Yuki corruga la fronte. È un pessimo periodo. È contrariata perché Pale ha deciso di seguire il piano di Guerra; la cosa la irrita perché sa che il suo sarebbe più efficace e permetterebbe loro di raggiungere il loro obiettivo molto più in fretta, ma ancora di più perché sperava che Morte sentisse qualcosa di speciale per lei, mentre la sua decisione ha provato il contrario. Inoltre, si sente stupida per avere creduto anche solo per poco che un uomo come Morte potesse interessarsi a una ragazza anonima come lei.
Solo adesso Yuki si rende conto che, di Morte, non sa neanche il nome. Quello vero, cioè. Nonostante tutta la situazione (o forse proprio per quello?) le viene un desiderio irresistibile di saperlo. Si fa forza e decide che almeno sarà un modo per rompere questo silenzio, che sta diventando molto pesante.
“Pale…”
Morte si volta, sembra un po’ stupito e anche…sollevato?
“Dimmi.”
“Sai cosa stavo pensando? Che non so neanche il tuo nome.”
Lui ride.
“Certo che lo sai…è Morte. Ma anche Pale va benissimo.”
Yuki aggrotta la fronte. Sembra che Pale faccia ostruzionismo intenzionalmente.
“Ovviamente intendevo il tuo vero nome. Tu i nostri li sai.”
“Oh…quello mortale intendi?”
Yuki fa cenno di sì con la testa.
“Non ha importanza. Ormai ho rinunciato a…”
“Oh, dannazione, dimmelo e basta!”
Yuki si pente subito del suo scatto d’ira, che oltretutto per lei è davvero insolito. Ma Pale, invece, sorride.
“Hai ragione, White. È Eric.”
Eric…un nome bellissimo. Un nome da principe dei ghiacci…proprio adatto a Pale. Yuki sospira. Adesso che lo sa, comunque, non avrà il coraggio di usarlo. Le sembra che chiamarlo Eric significhi un’intimità che lui non ha intenzione di darle…altrimenti, la chiamerebbe Yuki, almeno ogni tanto. Questo pensiero le fa rabbia, e torna prepotente il desiderio di imporsi almeno sul lavoro. Decide di fare un altro tentativo.
“Lo sai che con questo piano stiamo procedendo troppo a rilento.”
“White…”
“Adesso, possiamo provare col mio?”
“Ne abbiamo già parlato, e ti ho già detto di no. Il tuo è troppo complicato, ci sono troppe variabili impossibili da tenere sotto controllo, e poi qui non abbiamo ancora finito.”
Se l’atteggiamento personale di Pale è insopportabile per Yuki, quello professionale è insopportabile per Conquista.
“Addio, Morte,” dice il Cavaliere Bianco, poi sprona Paranoia e si allontana al galoppo, senza aspettare risposta.
…
Conquista è nella casa di Li Shimin, il candidato più probabile alla presidenza. L’uomo si sta preparando per andare a letto; il Cavaliere Bianco ritiene che sia il momento migliore per quello che vuole fare.
Si concentra, solleva leggermente le mani, e l’aria sotto i suoi palmi sembra farsi più densa. White la dirige verso l’uomo, e mentre lo fa sente un leggero calore sulla fronte, all’altezza della pietra sulla sua corona.
“Appendicite acuta fulminante,” sussurra.
Certo, lei è Conquista, ma avere anche i poteri di Pestilenza non è poi tanto male.
…
White non è rimasta a controllare che la prima parte del suo piano si sia conclusa con successo; non vuole perdere tempo, e d’altronde ritiene che Li Shimin non si sveglierà finché i dolori non saranno diventati lancinanti, e a quel punto secondo i suoi calcoli sarà troppo tardi per salvarlo.
Meglio portarsi avanti col lavoro. Il suo uomo, Wu Zhangxi, è ambizioso e disturbato ma, Yuki teme, non abbastanza per portare a termine il suo piano. Ha deciso di dargli un po’ di…ispirazione.
White tende il braccio sinistro, e un arco bianco compare nella sua mano. Appena con la mano destra accenna a tendere la corda invisibile, una freccia compare, incoccata. Conquista tende la corda completamente, e prende la mira. Ma un attimo prima che possa scoccare, si sente mancare la terra sotto i piedi.
Perde la concentrazione e arco e freccia, semplicemente, scompaiono, ma Yuki non ha il tempo di preoccuparsene. Si rende conto che il terreno sotto di sé si è spaccato in due, e lei rischia di precipitare in una voragine. Riesce a saltare lateralmente (un salto che nessun essere umano riuscirebbe a fare) evitando di precipitare, atterra su una spalla e rotola per qualche metro prima di fermarsi. Yuki fa un respiro e si rialza.
E vede Pale.
“Ti avevo detto di no, White,” dice lui, semplicemente. Non c’è più traccia del terremoto cui è appena sfuggita, e l’umano non si è accorto di niente; continua a studiare un documento, probabilmente la sua strategia politica.
“Ma come…” inizia Yuki, poi si ferma, perché ha capito. Evidentemente, Li Shimin è morto più in fretta del previsto e morendo, ovviamente, è giunto a Pale. Che ha capito cosa stava succedendo, ed è venuto a fermarla.
“Lasciami fare,” riprende Yuki. “Non volete aiutarmi, lasciami almeno fare da sola.”
“No, dobbiamo agire di comune accordo. Non posso permettere a ognuno di voi di fare di testa propria.”
Yuki fa spallucce, e di nuovo tende il braccio, di nuovo impugna l’arco, di nuovo tende la corda.
Il terremoto stavolta è più violento. La faglia si apre troppo in fretta, e Yuki ci cade dentro; riesce a aggrapparsi a uno spuntone e, in qualche modo, a tirarsi su.
“Non ci posso credere! Mi potevi ammazzare! Sei impazzito?”
“Non sono sicuro che i Cavalieri possano morire, ma, nel caso…sarebbe la punizione per non avermi dato retta.”
Yuki è incredula.
“Siamo a questo punto, allora?” dice. “Sei pronto a uccidermi, pur di mantenere la tua autorità?”
“Non è per mantenere la mia autorità, ma la nostra unità.”
“E se morisse un cavaliere, che ne sarebbe dell’unità?”
“Come ti ho detto, non sono sicuro che tu possa morire, ma se accadesse, penso che probabilmente il tuo demone troverebbe semplicemente un altro…contenitore.”
Yuki si morde le labbra. Da quando Conquista si è risvegliata, il suo corpo non è più quello di un comune mortale, ma lei sa di non essere nemmeno un demone puro. La possibilità di morire non le sembra tanto improbabile, e comunque non ha certo voglia di fare l’esperimento.
“Basta così, White,” dice Pale. “Non costringermi a farti male, preferirei evitarlo…sei pur sempre la mia sorellina.”
Queste parole, anziché intenerire Yuki, la infiammano ancora di più. Non vorrebbe che Pale pensasse a lei come a una sorella.
Mette le mani a coppa, e fra i suoi palmi comincia a raccogliere aria che si muove sempre più velocemente. Quando la scaglia contro Pale, è una vera e propria tempesta.
Pale si lancia di lato per evitarla, e Conquista approfitta della sua momentanea distrazione per imbracciare di nuovo l’arco e scoccare la freccia; ma lungo la traiettoria, qualcosa intercetta il suo dardo e lo devia lontano.
Scagliando la sua falce, Pale è riuscito a deviare la freccia di Conquista.
White digrigna i denti. Nella mano di Morte, la falce, semplicemente, riappare. Conquista si prepara ad affrontarlo, ma si rende conto con orrore che il colpo di Pale è diretto verso Wu Zhangxi.
È ovvio. Morte non ha bisogno degli altri tre cavalieri per prendere vite, può farlo anche da solo.
Quell’umano è indispensabile per il suo piano, Conquista ha studiato la sua personalità e le sue caratteristiche…non potrebbe chiamare un uomo qualunque, deve avere una base su cui lavorare. Non può permettere che Morte lo chiami a sé.
Yuki richiama l’arco, ma sa di non avere tempo per prendere la mira e scoccare una freccia; quindi, semplicemente, scaglia l’arco contro Pale.
Troppo concentrato sul suo bersaglio, lui non vede arrivare l’attacco, viene colpito in pieno, e cade in ginocchio. L’arco torna nella mano di White, che tende la corda e scocca la freccia verso Wu Zhangxi; il colpo va a segno. Ora, l’umano sperimenterà un’immensa sete di potere e farà, si spera, quello che Yuki ha previsto.
Ora che Yuki ha ottenuto il risultato che voleva, si sente quasi pacificata; si dirige verso Pale, che alza la testa verso di lei, e si rialza in piedi.
“Non avresti dovuto, Conquista,” dice, con aria seria, ma non arrabbiata. Yuki per un attimo rimane rapita da quegli occhi di un blu così intenso da sembrare violetti…gli occhi più belli che abbia mai visto. Si limita ad allargare le braccia; se lui la ucciderà, adesso non le importa. Conquista è soddisfatta.
Morte fa qualche passo verso di lei, sempre con quell’aria seria ma calma. Sembra, più che altro, triste.
A Yuki non dispiace poi tanto di stare per morire, ma le dispiace molto che lui sia triste. Non vuole che lui sia triste.
“Mi dispiace, Eric,” sussurra.
Lui le lancia un’occhiata sorpresa e si ferma. Poi, le volta le spalle, e in un attimo è sparito.
Yuki si lascia sfuggire un sospiro, e si chiede se lo rivedrà mai.