Vieni via con me. Amen

Creato il 26 novembre 2010 da Mapo
M: Non ne ho ancora parlato. Alcuni di voi potrebbero trovarlo strano, e credo ne abbiano tutte le ragioni. Comunque "Vieni via con me", il nuovo programma dell'inedita accoppiata Fazio&Saviano mi piace. Non come la Nutella, ma comunque ad un livello accettabile nella scala delle preferenze.Voce fuori campo: "Per forza! Sei un comunista!"M: "Chi ha parlato? Chi è stato?"(Silenzio)M: "Non importa. Potrei mettermi a fare commenti più o meno appropriati, lunghi e più o meno pallosi (anche a seconda di chi li legge), ma non lo farò. E' quasi pronto in tavola, sono stanco e affamato e il weekend di riposo è cominciato solo da qualche minuto. Tutto ciò che volevo dire è che mi piace, se c'era qualche dubbio!"Voce fuori campo: "E di questo cosa ne dici? Bolscevico!"

A FIL DI RETE

«Vieni via con me»: un po' come a messa

Non è un format, è un calco. Di una cerimonia religiosa, di una messa, di una funzione liturgica

Fazio e Saviano (Ansa)

Il programma di Fabio Fazio e Roberto Saviano ha generato molte discussioni, buon segno. C'è chi ha parlato di fine del modello tv berlusconiano (grazie a Endemol, che è di Berlusconi); c'è chi ha parlato di evento, alla Celentano; c'è chi ha parlato di un format capace di «usare la politica». Difficile districarsi, anche perché un programma o è evento o è format (essendo finora impossibile standardizzare il fuori norma). Più interessanti, a mio avviso, gli spunti che sono presi a circolare su Internet.«Vieni via con me» non è un format, è un calco. Di una cerimonia religiosa, di una messa, di una funzione liturgica. La proposta degli elenchi, di ogni tipo, su ogni argomento, assomiglia molto alle litanie: più che alla vertigine della lista, lo spettatore cede volentieri al fascino della supplica accorata, alla devozione popolare, alla lamentazione come unica fonte di speranza e di conforto, al mantra. Volete una prova? A ogni voce degli elenchi provate ad aggiungere un ora pro nobis. L'officiante è facile individuarlo: ne ha tutti i modi, i comportamenti, spesso le affettazioni; è Fabio Fazio. Che ha una capacità straordinaria, tipica di alcuni celebranti: quella di trasferire sui suoi numerosi fedeli quell'aura di senso di colpa che gli trasfigura il volto. La doglianza gli dà potere, mostrarsi vulnerabile (i ricchi contratti non gli impediscono di piangere sempre miseria) è la sua garanzia di invincibilità, tra un Alleluia e una Via Crucis.E poi c'è lui, la vittima sacrificale, il Cristo in croce.Se Roberto Saviano si mettesse una parrucca assomiglierebbe in maniera impressionante al Cristo di Pasolini. È una reincarnazione cinematografica. I suoi interventi (le sue parabole) sono incontrovertibili perché, segretamente, iniziano con una premessa: «In verità, in verità vi dico». Per non parlare di tutti i chierichetti che hanno preso parte al rito. Ok, andate in pace, la messa non è finita.  Aldo Grasso 24 novembre 2010
M: Dico che sono d'accordo e che lo trovo un punto di vista originale. E così, anche se sono stanco, affamato e il weekend è cominciato solo da qualche minuto, posso comunque perdere un po' di tempo a fare un disegno con Paint!


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