Vietato fotografare le poste

Fine agosto a Roma. Torno a casa dopo un viaggio in Vietnam e trovo una intimazione a ritirare, presso le poste, un oggetto speditomi ai primi di agosto perché in caso contrario tale oggetto non sarà più reperibile. Mi precipito alla sede di Piazza Bologna che trovo transennata per lavori in corso. Una porticina permette di raggiungere l'unico ufficio aperto secondo gli orari estivi ovvero solo fino alle 13. Orari che prevedono assai ridotti utenti. Nella stanzetta invece c'é una piccola folla assiepata e accaldata. Non ci sono ventilatori o condizionatori. Scatto una foto col cellulare. Un energumeno esce da un altra porta e mi urla il divieto assoluto di far fotografie. Lo richiamo alla gentilezza almeno nei toni e lui minaccia di chiamare la polizia. Non sapevo che gli uffici postali fossero top-secret, come le aree militari. Mi torna in mente il mausoleo di Ho Chi Min a Hanoi dove però i militari erano più gentili nel negare lo scatto fotografico. Penso alle tante fotografie scattate nei luoghi più diversi quando lavoravo per un giornale (l'Unitá). Certo oggi denunciando la strana esperienza in un ufficio postale in agosto passerei tra quelli che sono sempre lamentosi e mi beccherei le rampogne dei tanti miei amici iperenziani. Cosicché bisognerebbe sempre pubblicare la notizia del cane che morde l'uomo, non viceversa. Certo qui Renzi c'entra poco. Le difficoltà degli uffici postali in agosto potrebbero essere presenti anche se al governo ci fossero Bersani o Cuperlo o addirittura Landini. Quello però che non mi convince é che sia utile spargere sempre ottimismo a piene mani anche per vicende ben più complicate. Comunque tanto per portare una nota rosea racconterò che l'attesa non é stata lunghissima. Gli addetti agli sportelli (non fotografabili) erano gentilissimi. C'era persino il Wi-Fi (come, perdonate il confronto) in tutti gli angoli del Vietnam. Anche se tale Wifi postale qui mostrava la sua icona presente ma non scaricava nulla. Inutile. Pura immagine. Anche questo mi ha fatto pensare.