di Luca Zanoni, direttore di www.balcanicaucaso.org
Venerdì scorso si è tenuto a Roma un incontro organizzato da Amnesty Italia e FNSI per parlare delle violazioni dei diritti umani e delle libertà di espressione in Azerbaijan. L'incontro è stato ostacolato con lettere dell'ambasciata dell'Azerbaijan e tentativi di boicottaggio si sono ripetuti in sala. Richiesto l'intervento delle forze dell'ordine.
Si è trattato di un’importante occasione per parlare in Italia di un regime repressivo come quello dell’Azerbaijan, della violazione dei diritti umani, delle gravi limitazioni alle libertà di espressione di stampa in atto nel paese caucasico. I lettori di OBC sanno che da anni cerchiamo di portare l’attenzione su questi temi, sia in Italia che a livello internazionale. Ben venga quindi che insieme ad Amnesty e FNSI si sia riusciti ad organizzare un incontro a Roma dove poter parlare pubblicamente e apertamente di questioni poco conosciute e poco presenti sui media italiani.
Perché scrivere di questo? Per il semplice fatto che l’ambasciata dell’Azerbaijan ha provato con tentavi di “intimidazione”, come li ha definiti Riccardo Noury, con avvertimenti e numerose lettere recapitate alla FNSI e ad Amnesty Italia di impedire che un evento come questo si svolgesse.
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