Terza segnalazione di libri di cucina particolari, e chissà che non diventi un’abitudine. Questa settimana vi propongo un volumetto scritto la Luigi Veronelli, personaggio che non necessità di grandi preamboli. Il Veronelli (e quando uno si merita l’articolo davanti al cognome vuol dire che parliamo di gente seria, di Maestri) è stato un enologo, un cuoco, un gastronomo e uno scrittore, tanto per attenersi alla definizione che ne dà wikipedia.
Questo libricino racchiude in sessanta pagine tutto lo spirito anarchico e provocatore di Veronelli. Come spiega il titolo, si tratta di una piccola raccolta di ricette dal mondo che appaiono assolutamente disgustose per chi è abituato alla cultura gastronomica occidentale. Per mettere subito in chiaro le cose, dopo una breve presentazione di Amedeo Bertolo, si parte con una dissertazione sul cannibalismo, accompagnata da un provocatorio invito a non lasciarsi imbrigliare da
vincoli culturali, dai divieti e dai tabù: vietato vietare, dunque, a meno che non sia una nostra precisa scelta, maturata con consapevolezza. Il gioco della provocazione continua con le ricette, tutte vere e documentate ovviamente, a base di insetti, dromedari, topi e altre amenità.Di certo non si tratta di un ricettario che può servire nelle nostre cucine (anche se non si sa mai), ma questo libretto è una lettura assolutamente consigliata per imparare a giudicare quello che mangiamo, e quello che mangiano gli altri, senza lasciarsi condizionare dai preconcetti.
Il libro si trova a meno di otto euro su Amazon, è pubblicato da Eleuthera e per ora esiste solo in cartaceo.