Sono anni che le autoritá vietnamite cercano di conciliare sviluppo economico e basse emissioni di carbonio, sia nel settore industriale che energetico. Ma non sempre, almeno sinora, ci sono riuscite. Negli ultimi tempi peró il Governo di Hanoi, come spiega il reportage «Un regime da attivare nel 2020. Vietnam e Thailandia pensano all’ETS», pubblicato sul sito Rinnovabili.it e sotto riportato, si sarebbe convinto ad aprirsi al cosiddetto mercato del carbonio. Qualcosa di simile all’Emissions-trading scheme (Ets) dell’Unione europea.
La foresta alluvionale di Can Tho
«Il sud est asiatico sfida l’Europa e dichiara di pensare all’attivazione di un sistema di scambio delle emissioni in grado di risollevare le sorti delle nazioni. L’Asia rinnova il proprio impegno climatico e annuncia un progetto che rappresenta un passo in avanti nel mercato del carbonio. In particolare si tratta di un’iniziativa di due paesi del sud est del continente, Thailandia e Vietnam, i cui governi stanno seriamente prendendo in considerazione la possibilità di introdurre sistemi di controllo per la regolamentazione del mercato dello scambio dei crediti di carbonio.
I due paesi sembrano pronti, infatti, ad emulare quello che Cina, Giappone, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda hanno fatto in quanto a progettazione di un meccanismo di scambio di crediti mirato a trasformare l’Asia in un mercato rivale per l’Europa, al momento leader dell’ETS».
(Francesco Giappichini)