VIGEVANO (pv). Quattro date che si preannunciano da tutto esaurito: 6 novembre,
4 dicembre, 6 febbraio 2016 e 4 marzo, ore 21. Parliamo della Rassegna "ARTE
DEI COMICI 2015/2016" nell'ambito della Stagione del Civico Teatro Cagnoni
di Vigevano che anche quest’anno, realizzata per il terzo anno consecutivo da Promoter
PV, porterà in scena alcuni dei più grandi
e noti nomi del panorama del teatro comico italiano.
Il primo sarà Maurizio Lastrico in “Quello che parla
strano!” che ha sfondato sul palcoscenico di Zelig con un’idea semplice solo in
apparenza e geniale, usare la lingua di Dante per far ridere.
Se è vero che gli
opposti si attraggono, la prova in ambito comico, è proprio quella di Maurizio
Lastrico che non è quindi solo un comico ma un “ricercatore” linguistico che
usa la forma drammatica e l’eclettismo recitativo per aprire una strada nuova e
diversa, intelligente e culturale alla comicità.
E che la sua scelta sia
vincente lo dimostrano non solo i successi professionali ma anche, forse più
banalmente,gli oltre 40mila fan di Facebook e il seguito che hanno le sue
battute social
Per restare sull’affabulazione
e sulla ricerca di una via alternativa della comicità meno becera e più “culturale”
(sempre che si possa mai affermare che la comicità sia qualcosa di “non
culturale”) ci sarà Antonio Ornano con “Crostatina Stand up” monologhista
accattivante nei panni del professore biologo e naturalista, l’oggetto del suo
studio è l’animale uomo e le sue dinamiche comportamentali, con particolare
attenzione a quelle interne al rapporto di coppia.
L’etologo più divertente e
irriverente del mondo naturale che calca il palco di Zelig da diverse stagioni a
Vigevano si presenterà con il suo nuovo monologo.
Spazio quindi alla comicità declinata al femminile, con
una straordinaria Teresa Mannino in “Sono nata il ventitre”. Una donna che ha
mantenuto un forte legame con la sua terra ma sviluppando e proponendo un’analisi
dei difetti-pregi dell’italiano medio davvero impietosa e graffiante ma usando
un approccio quasi sotto tono, un low profile ben congegnato che ottiene un
effetto esilarante, esaltando la sua bravura e le sue doti di attrice completa.
E per finire Rita Pelusio per un altro “one woman show”
incentrata su una figura di donna contraria allo stereotipo di bella, bionda e
ingenua. Si propone una donna curiosa, irriverente e ribelle con un nome
impegnativo ed evocativo: Eva.
Da qui il dilemma del simbolo: mordere la mela o
non morderla?Accettare le regole o disubbidire?
E poi? Eva si chiede che cosa succederà proiettandosi nella contemporaneità. Dalla suora in crisi mistica alla madre di figlio maschio, dalla manager multitasking all’anziana innamorata: umane nella loro imperfezione queste donne raccontano il coraggio di chi ogni giorno combatte per la propria felicità. Perché la diversità manda avanti il mondo. Perché il paradiso sarà pur perfetto, ma la vita è tutta un’altra cosa. (mpa)
