Magazine Cultura

Vigilia di Natale 1999

Creato il 24 dicembre 2013 da Mcnab75

Natale 2013

Vigilia di Natale 1999.
In una Milano fredda fuori ma calda dentro, io e un amico ci dannavamo l’anima per trovare dei regali adatti a delle persone che a quell’epoca per noi erano importantissime. Ora non le frequento più da tempo. So a malapena cosa combinano, grazie a quello strumento da voyeur che è Facebook, ma non interagisco con loro da anni.
Ma questa è la vita. Gli amici vanno e vengono, pochissimi rimangono. Nemmeno quel mio amico lo frequento più, se devo essere sincero.

A Natale 1999 avevo 23 anni, studiavo un po’ svogliatamente. Mio papà era ancora vivo. I miei nonni materni erano morti rispettivamente da un anno (nonno) e da due (nonna), ma ancora mi mancavano. Mi mancano anche adesso, a dire il vero.
Nel ’99 avevo Internet da 18 mesi, giocavo di ruolo tutte le settimane, ascoltavo molta musica dal vivo, anche in posti molto lontani da casa.
Milano, la mia città, era una città molto diversa da quella di oggi, anche se si intuiva già un cambiamento che non lasciava prospettare granché di positivo.
Nell’aria c’era una divertita paura per il Millenium Bug, paranoia trendy di fine secolo.

E il secolo poi è finito davvero. Il mondo no, ovviamente, anche se da allora è cambiato parecchio.
In meglio? In peggio? La risposta mi pare un poco scontata.
Per carità: non sono uno di quei nostalgici che vivono nel ricordo distorto di un passato in cui tutto era felice e zuccheroso. Il futuro (e anche il nostro presente) ci ha regalato opportunità, sviluppo tecnologico, indipendenza creativa, libertà di scelta. Tutto il mondo è letteralmente alla nostra portata: basta un click col mouse, o su uno schermo touchscreen.
Io non rinuncerei mai a tutto ciò. Chi dice di rimpiangere il mondo pre-informatico è probabilmente perché non si ricorda com’era. Non a caso questi struggimenti malinconici vengono fatti nel 99% dei casi su Facebook, vera icona del mondo interconnesso.

Vintage-Christmas-christmas-32525986-1024-768

Ma cosa ci siamo persi di quegli anni?
La mia risposta è: una speranza per il futuro.
Non per il futuro del singolo, bensì per un futuro comunitario, costituito da una base comune, su cui tutti dovremmo poggiare, per poi poter spiccare il balzo.
Ecco, in quella vigilia di Natale del 1999 io respiravo un’aria buona. Il nostro paese sembrava in evoluzione, nonostante l’alternarsi di governi deboli. Senz’altro era una sensazione amplificata anche dalla giovane età: comunque la si giri, 23 anni sono meglio di 38. Però non era solo un fatto di anagrafe. Il futuro sembrava tutto da scrivere. Pieno di incognite, ma anche di opportunità.

Di questo 2013 rimane poca roba buona. Crisi, disoccupazione, la rinascita di movimenti populisti che si nascondono dietro la menzogna della “democrazia diretta”. Ma anche: una cultura che in Italia rasenta dei valori vitali pari allo zero, una coesione sociale allo sfascio, un senso comune di appartenenza quasi azzerato.
E la mancanza di un futuro comune deve preoccupare anche i singoli. Perché, in un modo o nell’altro, siamo tutti collegati. La diffusione di fenomeni quali alcolismo e consumo di stupefacenti nei giovanissimi vorrà pur dire qualcosa. Annientare le preoccupazioni per un futuro che non esiste, utilizzando i cosiddetti “paradisi artificiali”, non è un comportamento imputabile solo all’assenza dei genitori (che pure, ahimé, non può essere taciuta).

Dei vecchi Natali mi piacerebbe dunque recuperare quel senso di timida speranza e vera coesione che avevamo una volta. Quel poter guardare in faccia i nostri anziani e poter ambire ad arrivare alla stessa età con almeno metà della loro serenità. O anche tenere in braccio un figlio – per chi ne ha – senza auguragli necessariamente di espatriare quanto prima possibile, perché questo paese è diventato un buco nero.

Non riesco a essere sereno, in questo Natale.
Preferisco semmai pensare al 2014 e immaginarlo come un altro tassello nella ricostruzione di qualcosa che non so bene definire, ma che senz’altro esiste ancora, da qualche parte.

Natale Vintage

- – -

(Alessandro Girola – Follow me on Twitter)

Segui la pagina Facebook di Plutonia Experiment


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazines