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Era tanto tempo che Ricciolo mi chiedeva di mettere un po' di viti, perché voleva provare a fare un po' di vino, da solo.
Alla fine si è presentata l'occasione. Qui, in fondo alla valle di Pierino, nel podere della Parrocchia di Bucciano, che teneva Benito, ci sono una dozzina di filari di viti, abbandonate da due anni.
Abusivamente, perché un'imprevisto non ci ha permesso di chiedere la disponibilità e la possibilità di poterlo fare, questa mattina abbiamo potato e legato un filare.
Le viti, di cui non conosciamo né varietà, né tanto meno il colore, sono però piuttosto malandate.
Nonostante la stagione avanzata, sono poche le vite ad avere gemme fresche.
Abbiamo trovato soprattutto tanto selvatico, tralci accresciutisi direttamente dalle radici, sotto all'intesto.
Che ci ha preso molto tempo, e ci ha fatto durar fatica per estirparlo.
Comunque in un paio d'ore abbiamo potato il filare, ed abbiamo legato i capi con dei salici che abbiamo recuperato in loco.
Consuntivo della giornata:
Paolo ha la sua proda, che si è divertito a potare e legare.
Io, per essermi sforzato a sbarbare il selvatico, mi sono ritrovato con un bel mal di schiena.
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