Abbiamo lasciato Ragnarr e i suoi fratelli in tumulto, rabbiosi per l’attacco subito dal conte Haraldson e desiderosi di vendicarsi. Non fanno in tempo ad incanalare questa rabbia in un’azione concreta che il conte attacca di sorpresa la fattoria di Ragnarr, cercando di catturare lui e la famiglia: è una vera strage, durante la quale molte delle persone del villaggio perdono la vita sotto i feroci e crudeli colpi degli uomini del conte; Lagertha però riesce a mettersi in salvo con i figli e lo schiavo cristiano; Ragnarr, di ritorno dalla caccia, sfodera la sua furia e la sua ben affilata ascia, desideroso di salvare la famiglia; nel tragitto verso la sua casa viene però ferito e una volta sulla soglia dell’abitazione viene preso prigioniero. Nel momento in cui si accorge però che la famiglia è riuscita a scappare tenta la fuga rubando un cavallo.
Ferito sia al petto che ad una gamba si ritrova stremato a cavalcare su per lunghe colline sino ad una scogliera, dalla quale precipita per sfuggire ai suoi inseguitori. Lo schiavo cristiano e Lagertha riescono però a salvarlo facendolo riemergere dal lago nel quale è precipitato e portandolo da Floki per curarlo. Il fedele amico di Ragnarr sa perfettamente cosa fare ed incomincia il processo che porterà il protagonista alla guarigione. Nel frattempo Haraldson, vistosi sfuggire l’agognato premio da sotto le mani cattura Rollo, fratello di Ragnarr, per torturarlo affinché gli riveli dove si sia nascosto il fratello. Ragnarr si sta riprendendo e, venuto a sapere delle torture inflitte al fratello decide di sfidare Haraldson a duello, inviando Floki come emissario. La morte dei suoi compagni, il pericolo che ha corso la sua famiglia unito alle mutilazioni subite da Rollo non fanno altro che accrescere l’odio del vichingo deciso ora, più che mai, a sconfiggere il conte.