[Vikings]: FLOKI
Creato il 25 febbraio 2015 da Elgraeco
@HellGraeco
È, insieme a Lagertha, il mio personaggio preferito della serie televisiva Vikings.
Interpretato da Gustaf Skarsgård, Floki, che contiene nel suo nome anche quello di Loki, il dio del caos, ci è presentato come un geniale navigatore/costruttore di navi, un guerriero che mostra eccessi di sadismo verso chi nega/rinnega i suoi amati dei, sempre sospettoso nei riguardi di chiunque, ma attento a proteggere Ragnar, cui è fedele nel modo più assoluto.Ma chi era, davvero, Floki?Innanzitutto, diciamo subito che un vichingo chiamato Floki è esistito davvero: Hrafna-Flóki Vilgerðarson, dove Vilgerðarson è il patronimico, mentre Floki è il nome col quale era comunemente conosciuto.Le sue tracce risalgono al IX secolo d.C., si evincono dal Landnámabók (letteralmente: il libro degli insediamenti), un manoscritto che è, come da titolo, un elenco di tutti gli insediamenti islandesi tra il IX e il X sec.Floki aveva udito, dai resoconti di altri esploratori, che a occidente ci fosse una ricca e fertile terra chiamata Garðarshólmi, e che fosse soprattutto disabitata.
Fu il primo normanno, quindi, a decidere di salpare verso l’Islanda, convinto di poterla colonizzare.Statua di FlokiNon se ne conoscono le ragioni, probabilmente a causa dell’instabilità politica della Norvegia, oppure perché Floki possedeva anche nella realtà una personalità dedita all’eccesso (in questo caso eccesso di fiducia), o semplice sconsideratezza, sta di fatto che la sua fu una vera e propria migrazione: infatti portò con sé tutti i suoi averi, le sue bestie (era allevatore) e la sua famiglia.
Salpò dalla Norvegia occidentale e fece scalo alle isole Shetland, dove perse una delle sue figlie, morta annegata, e di seguito alle isole Faroe, dove invece un’altra delle sue figlie si sposò.
Dalle Faroe, Floki portò con sé tre corvi (Odino, il padre degli Dei, era spesso raffigurato insieme a due corvi), che lo aiutassero a individuare, coi loro voli, l’ambita meta: l’Islanda. Proprio per questo motivo, da quel momento fu soprannominato Hrafna-Flóki (ossia, il Corvo).Poco dopo aver lasciato le Faroe, Floki liberò i corvi perché gli mostrassero la via. Il primo corvo tornò indietro verso le isole, il secondo volteggiò in aria per tornare sulla barca, il terzo invece volò verso occidente e non fece ritorno. Floki dedusse così, in maniera abbastanza scellerata, che la terra dovesse essere vicina, e decise in tutta sicurezza, o cieca fiducia negli dei, di seguire il terzo corvo.Il suo coraggio fu premiato dal dio Thor. Infatti, seguire il corvo fu la decisione giusta.I normanni approdano in IslandaLa spedizione toccò le coste della baia Reykjanes, non lontana da dove oggi sorge l’odierna Rejkjavik. Giunsero durante un inverno straordinariamente mite, tant’è che Floki e i suoi uomini si lanciarono in altre esplorazioni della grossa isola, fino a toccare Vatnsfjörður, una delle zone più selvagge, oggi parco naturale, e all’epoca quasi per intero coperta di ghiaccio. Colpito dalla potenza evocativa di questa terra incontaminata, Floki la battezzò Islanda (Iceland, terra del ghiaccio).
I mesi successivi, sempre piuttosto miti, trassero ancora in inganno i nuovi arrivati, il clima appariva clemente nonostante i ghiacciai, e adatto a fondare una comunità, ma con l’arrivare del nuovo inverno, la situazione precipitò: le bestie che Floki aveva portato con sé morirono, e i raccolti furono miseri.
Fino a che, sopravvissuto a quei terribili momenti e profondamente deluso dalla scoperta, Floki decise di tornare in Norvegia, dove a tutti disse che la nuova terra fosse in realtà assolutamente priva di valore.Eppure, qualcosa in quel paesaggio aspro e selvaggio doveva averlo toccato perché, pochi anni dopo, Floki salpò di nuovo alla volta dell’Islanda, per stabilirvisi in via definitiva, fino alla morte, con la moglie Gró e i suoi due figli, Oddleifur e Þjóðgerður.
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