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Villa Calini, non un semplice ristorante

Da Traveltotaste

Villa Calini, non un semplice ristorante

Situata nel cuore della Franciacorta, Villa Calini è un luogo dedicato al bien vivre, non solo un ristorante.

Una villa del 1600 circondata dalla campagna più tranquilla mentre i vigneti fanno da sfondo a questa oasi che poi così remota non è. Una stretta strada conduce all’ingresso dove una suggestiva scalinata dà il benvenuto al visitatore che, sicuramente, rimarrà affascinato dagli splendidi giardini e dal romantico chiostro.

Villa Calini, non un semplice ristorante

Gli interni, sapientemente restaurati, rispecchiano grande gusto ed eleganza nell’abbinamento di colori e materiali naturali. Saloni ampi che si alternano a stanze più raccolte, per chi desidera maggiore intimità.

In un contesto così Alessandro Cappotto, chef e patron del ristorante Villa Calini, non poteva che proporre un menu attento alla stagionalità dei prodotti ed al bio, per insegnare la giusta e golosa alimentazione. Villa Calini è anche sinonimo di eventi come matrimoni, feste, convention oppure conviviali serate a tema e corsi di cucina. A rendere il tutto perfetto e speciale c’è la novità della Villa eletta a Casa Comunale, per poter celebrare il rito civile in un ambiente da favola.

La gastronomia qui è la vera protagonista. Tutto viene prodotto in casa, dalla selezione di pane e grissini fino agli spettacolari dolci, in una degustazione che appaga prima la vista e poi il palato.

Alessandro, con la sua cucina, è anche riuscito a farmi ricredere sul baccalà mantecato, che non

Villa Calini, non un semplice ristorante
ho mai veramente apprezzato. Tuttavia il gusto delicato e la perfetta cremosità di quello proposto, lo hanno fatto entrare nella mia nuova top ten. Il butterfish, utilizzato soprattutto nella cucina giapponese per la preparazione del sushi, è un pesce dalla straordinaria carnosità e compattezza, accompagnato da una crema di lenticchie risulta tanto insolito quanto delizioso.

La stuzzicante cena, tra un foie gras ed un guanciale di vitello cotto a bassa temperatura trionfa al momento dei dessert, tra i quali ho scelto un tortino di gianduja che ha saputo raccontarmi storie di terre affascinanti. La selezione dei vini è ampia ma, per non sbagliare, basta lasciarsi consigliare dallo chef, che con le sue conoscenze da sommelier saprà abbinare al meglio ogni portata.

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