Magazine Cucina

Villaggio? We Want Moor

Da Gianni Tacchini @villaggiobirra
moor beer company

Le Somerset Levels and Moors è una pianura costiera (molto paludosa) scarsamente popolata al centro della regione del Somerset, nell’ Inghilterra sud-occidentale. In questa zona, nel 1996, Arthur ed Annette Frampton aprono il loro birrificio, nell’area di un ex caseificio, incentrando la propria produzione sulle tipologie “classiche” delle birre anglosassoni. Lo fanno con un buon successo, tanto che sono costretti, per la ristrettezza dei propri impianti produttivi, ad affidare anche ad altri la produzione delle proprie birre,scelta che provoca però un graduale decadimento della qualità produttiva. Quando, nel 2007, i “giochi” sembravano arrivati alla fine, arrivano gli americani a portare nuova linfa al birrificio ormai agonizzante, e lo “trascinano” con entusiasmo agli stupendi standard produttivi che adesso siamo soliti riconoscere alla Moor Beer Company. Sono i coniugi californiani Justin e Maryann Hawke, nativi di San Francisco ma residenti in Inghilterra dal 1997, a rivoluzionare trend e ricette della (allora) piccola brewery del Somerset, nel tentativo (ad oggi riuscitissimo) di fondere la classica tradizione brassicola inglese (in primis le session beer a bassa gradazione alcolica) con la filosofia produttiva della “craft beer revolution” americana. Da qui l’uso intelligente, non manieristico e sempre calibrato di luppoli e lieviti americani in molte delle loro birre, che negli ultimi 5 anni hanno fatto incetta di premi e riconoscimenti internazionali. Queste le birre che porteranno al Villaggio della Birra del prossimo Settembre:

Dark Alliance

Dark Alliance

Stout prodotta originariamente in collaborazione con la Arbor Ales brewing Co. Caffè a go go (“fornito” dalla Clifton Coffe Company), una bella vena luppolata, mai predominante ma tenacemente persistente, una bella nota torrefatta, e un’asciuttezza amaricante finale che non la rende molto lontana da una black ipa molto ben fatta. 4.7% alc.vol.

Ported Amoor

Ported Amoor

Una Porter nella quale la fa da padrone il malto Chocolate. Cioccolato fondente al naso, accompagnato da tracce di caffè e malto tostato, con una marcata componente fruttata e terrosa regalata da una elegante ed appropriata luppolatura. Alla morbidezza finale contribuisce significativamente l’aggiunta di una piccola percentuale di Port Reserve. 4.5% alc. vol.

Raw

Raw

Una Best Bitter commissionata inizialmente per la Real Ale Weston e la Royal Artillery Arms. Una birra agile e scattante, nella quale l’impiego dei luppoli Marynka ed Hellertau  regala ricche e stuzzicanti note erbacee e citriche date dai luppoli, che si sovrappongono elegantemente ad una delicata base fruttata. Davvero ben fatto Il finale: amaro, secco dalla spiccata persistenza. 4,3% vol. alc.

Revival

Revival moor

Bitter dalla grande bevibilità, agevolata da una gradazione alcolica davvero contenuta. Luppoli e lieviti americani che rendono splendidamente “anomala” (in relazione alla tradizione inglese) questa bitter. Aroma fresco di agrumi (pompelmo, limone, lime), scattante e mai fuggevole in bocca, dove su di una base leggera di malto biscottato si innestano nuovamente le note agrumate e fresche della luppolatura made in USA. Termina secca,elegante, amaricante e decisamente dissetante. 3.8% vol. alc.

Hoppiness

hoppiness

La birra che non smetteresti mai di bere, per la sua freschezza aromatica, la sua delicatezza gustativa, la sua completezza ed equilibrio. Una birra che ha la propria casa nel Somerset ma le proprie radici nella West Coast americana, con il suo bouquet aromatico fragrante, ricco di agrumi, di resine, di frutti tropicali e con un corpo decisamente defatigante, ricco di scorrevolezza e varietà gustativa, L’incarnazione del concetto di session beer. American IPA. 6.5% alc. Vol.

Nor'Hop

nor'hop

L’Apa di casa Moor. ha un carattere del tutto americaneggiante. Frutta tropicale, agrumi e luppolo fresco al naso, pompelmo, mango e pesca al pato; nessuna ruvidità gustiva ed olfattivo, una grande drink abilità e una splendida sensazione di “soddisfazione” alla fine della bevuta, che si rivela, sorso dopo sorso, del tutto soddisfacente. 4.1% di vol. alc

di Alberto Laschi


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Magazines