Visto qui; o qui per l'italiano.
Un bambino di 7 anni è un fan sfegatato di Vincent Price (e come dargli torto!); vorrebbe essere lui e vivere le sue angoscianti avventure; si immagina nei panni dello scienziato folle o della vittima di una tragedia gotica. Tutto viene raccontato con una voce fuori campo (dello stesso Price!) che declama un poema in rima
L'opera prima di Burton è un cortometraggio a passo uno realizzato mentre ancora lavorava per la Disney, ma dentro ci si può trovare tutto quello che verrà dopo.
Al di la dell'amore per Vincent Price e quel tipo di cinema alla Corman che lui ha rappresentato (Price collaborerà anche per uno dei primi lungometraggi di Burton come padre di Edward mani di forbice), ci sono continue citazioni dirette di Edgar Allan Poe; ci sono gli stilemi del cinema espressionista tedesco degli anni '20; ma soprattutto c'è quel tratto antinaturalistico che caratterizza Burton nei suoi film di animazione.
Inoltre la realizzazione è quasi impeccabile, se ci si rende conto che si tratta del primo film in autonomia le piccole sbavature riscontrabili sono sostanzialmente invisibili.
Il ritmo mantenuto ed il finale estremo, poi, sottolineano di cosa sarebbe capace Burton se si interessasse meno del botteghino.