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Vincenzo de Angelis poeta e “missionario laico” del socialismo.

Creato il 01 luglio 2011 da Yellowflate @yellowflate
Un mito del socialismo calabrese, un massone e un dottore del popolo

Un mito del socialismo calabrese, un massone e un dottore del popolo

Nel 1877 a Brancaleone (RC) nasceva Vincenzo de Angelis, un uomo che fu, considerato da studiosi, un pioniere del socialismo in Calabria. Nel cammino vitale, de Angelis, volse lo sguardo agli ideali e al popolo.

I miti servono a questo, a rinascere e vivere sempre nel pensiero che hanno lasciato su questa terra.

Innumerevoli le collaborazioni con i giornali di fama regionale e nazionale. Diresse il giornale socialista “L’idea”, fu corrispondente di altri giornali socialisti quali “Il grido disperato”, “La voce”, “Il nuovo verbo”. A fine ’800 e dopo la fondazione del Circolo Socialista “Zappa e Martello”, a Brancaleone fu istituita una sezione del Partito Socialista.

A causa di di moti insurrezionali da parte del popolo, dovuti al carovita che si era venuto a creare in Italia nel 1898, il de Angelis venne trattenuto 35 giorni in carcere per il comportamento attivo con i movimenti di protesta.

Laureatosi nel 1902 in Medicina presso l’Università di Messina, svolse l’attività di medico in maniera esemplare, lottando, con il proprio studio, contro il problema della malaria.

Nel 1907, oltre ad essere stato eletto consigliere comunale a Brancaleone, affrontò la problematica che riguardava i paesi di Ferruzzano e Bruzzano, fortemente colpiti dal terremoto. De Angelis insieme a figure come Tiberio Evoli e Angelo Borrello, suggerirono l’idea di costruire un ospedale, viste le condizioni di disagio che colpirono i cittadini dei comuni devastati. Fu costituito un Comitato calabrese e a seguito di tale iniziativa, nel 1909 a Melito Porto Salvo fu fondato l’ospedale richiesto.

Il dottore partecipò attivamente a Convegni in difesa dei diritti degli emigranti, in qualità di rappresentante della Calabria in un Comitato Calabro-Messinese.

Prima dell’anno 1916, che lo vide protagonista in guerra (all’Undicesima Compagnia di Sanità), svolse un’intensa campagna contro la violenza.Vincenzo de Angelis poeta e “missionario laico” del socialismo.

Vincenzo de Angelis fu uno dei primi organizzatori del movimento contadino in Calabria e costituì il Consorzio Provinciale delle Cooperative del Lavoro. Nel 1921 partecipò al primo Congresso del Mezzogiorno Cooperativo tenutosi a Napoli. In collaborazione con altri socialisti occupò delle terre incolte, riuscendo a dare più di mille ettari di terra a cooperative e leghe contadine.

Con l’affermazione politica divenne figura portante della massoneria in Calabria. L’impegno su due fronti non sconvolse il pensiero verso il popolo bisognoso.

Durante il Congresso di Ancona del 1914 , de Angelis si trovò a rappresentare la Calabria e si batté invano contro Mussolini e Zibordi per far si che ogni socialista potesse avere la libertà di aderire ad altre istituzioni.

Sino all’avvento del fascismo si distinse il giornale “Resurrezione” diretto proprio da de Angelis. Nel 1913 fondò a sue spese, un asilo per bambini orfani e indigenti.

La casa di Cesare Pavese a Brancaleone
La casa di Cesare Pavese a Brancaleone

Nel 1935 , per motivi politici, venne confinato a Brancaleone Cesare Pavese, eccelso scrittore del Novecento. La terra calabra fu per Pavese motivo di ispirazione. In quel periodo conobbe Vincenzo de Angelis, e tra i due nacque un rapporto di stima, amicizia e rispetto. L’amicizia con Pavese costò a de Angelis qualche disagio, difatti era sorvegliato per le idee socialiste e dal pensiero unanime a quello di Cesare Pavese.

Nel 1945 tutte le gesta di de Angelis divennero ricordo vista la sua morte. Senza dubbio sarebbe stato figura carismatica in quel periodo politico.

Vincenzo de Angelis portava avanti la sua missione anche con la poesia, che non era svolta come mestiere ma come “il vivere un sogno di un modo migliore”. Era l’attività di attimi che facevano emozionare per il fattore positivo. De Angelis dava sfoggio della sua vena poetica soprattutto in occasione di nozze e cerimonie con amici e parenti. Spesso realista la poetica di de Angelis, e questo significa quanto un uomo metta la passione per il proprio vero lavoro. Ancora

Brancaleone, monumento Bizantino Chiesa e Convento
Brancaleone, monumento Bizantino Chiesa e Convento

oggi leggendo quelle poesie, scritte in dialetto calabrese, si viaggia a ritroso nel tempo con un bagaglio di curiosità, e si ritorna alla realtà con un souvenir di malinconia e un forte spirito di determinazione.

“restu tali e quali,
propriu com’eru prima
pecchì non fici mali
e nuddu mi jestima”
Vincenzo de Angelis

(resto tale e quale/proprio come ero prima/perchè nulla ho fatto di male/ e nessuno bestemmia la mia figura.

Davide Ritorto

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