Magari è una domanda stupida, o scontata per i lettori, ma non si sa mai…
Perché mai sottoporsi alla sfacchinata e alle spese per andare a un festival rock/metal che dura alcuni giorni, dormendo male o dove capita, mangiando male o quel che capita (e può essere che vi vada anche bene!), e magari anche in un paese straniero?
Beh, perché bruciate di passione per la musica. Perché vi piace sentir vibrare per ore le ossa e tutto il resto a causa dei treni di onde sismiche che arrivano dagli amplificatori. Perché vi divertite a osservare la popolazione colorita e rilassata del festival. Perché vi trovate a sbatacchiare il collo e la criniera (se ce l’avete) fianco a fianco con qualche musicista, magari ancora sudato per il suo live o che si sta caricando per quello che lo aspetta, bicchiere in mano. Perché gli unici orari che rispettate sono quelli dei concerti e l’unica vostra divisa è… vestirvi come vi pare… Insomma, perché infine, a prescindere dall’età che avete, andare a un festival è faticoso ma bello. Ormai ce ne sono per tutti i gusti e, fortunatamente per noi europei, ovunque, specie in primavera.
Il fenomeno DesertFest è esploso due anni fa (qui il nostro report del 2013) a Londra e a Berlino. Oggi è quasi un punto di riferimento per i turisti del rock duro, pastoso, distorto o liquido e riverberato che sia. Sin da subito la macchina organizzativa del Festival è riuscita a coinvolgere molti grossi nomi della scena mondiale dello stoner-desert rock, del doom e dello sludge metal, dell’heavy blues e del rock psichedelico un po’ retrò. E poi Londra e Berlino hanno fatto il resto!
Il DesertFest di Londra quest’anno torna nelle tre sale a Camden Town (il mitico Underworld, poi il Black Heart e l’Electric Ballroom), con un bill che non ha niente da invidiare a quello strepitoso degli anni passati né a quello di altri festival rinomati dediti agli stessi generi. La line-up non è ancora completamente definita, ma i nomi delle band confermate fanno venire la bava ai cultori sia dei riff “dalla palude”, sia dei “viaggi” lisergici. Basti pensare – oltre che ai nostri Black Rainbows – ai vari Sasquatch, Borracho, Sixty Watt Shaman, Lonely Kamel, Midnight Ghost Train, The Machine, ASG, Church Of Misery o ancora ai mitici Spirit Caravan… oppure alle fughe heavy psichedeliche di Radio Moscow, The Cosmic Dead, Hotel Wrecking City Traders (direttamente dall’Australia!), Elder, Samsara Blues Experiment, Boris…
Forse ancora più che in passato, quest’anno c’è tanta trippa anche per chi ha voglia di diluire la goduria ottima e abbondante del rock non solo con suoni marci (Weedeater, Sourvein, Khong e simili), ma anche col buio pesto, il frastuono e lo stritolamento di budella che garantiscono band come The Body, Slabdragger, Ghold, Grime (gli altri italiani in cartellone), Graves At Sea, Pombagira o, direttamente dall’inferno, i Dragged Into Sunlight. Giusto per fare qualche nome!
Biglietti: www.leedstickets.com/eventinfo/3843/Desertfest-2014
Sito ufficiale: www.thedesertfest.com
Pagina Facebook: www.facebook.com/DesertfestLondon?fref=ts
Contest!
All’inizio si chiamavano Polka Tulk, poi Earth, ma alla fine si diedero un altro nome… Di che band stiamo parlando?
I primi due che rispondono vincono un pass per tutti e tre i giorni del Deserfest London! Scrivete a posta@thenewnoise.it, indicando il vostro nome e il vostro cognome. Ricontatteremo i vincitori il prima possibile. Il contest scade il 20 marzo.
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