Si è conclusa il 22 dicembre 2014 a mezzanotte la possibilità di partecipare al Contest Letterario di poesia “I sentieri dell’anima” promosso da noi di Oubliette Magazine e dall’autore Pietro Pani.
Una competizione a suon di parole e versi che ha visto più di 80 partecipanti nella sezione A (short story) e nella sezione B (poesia). La giuria (Alessia Mocci, Rebecca Mais, Irene Gianeselli, Cristina Biolcati, Maila Daniela Tritto, Rosario Tomarchio e Katia Debora Melis) ha decretato i 14 finalisti, resi noti qualche giorno fa sulla Pagina Fan di Facebook di Oubliette Magazine.
Oggi, vi presentiamo i quattro vincitori del contest che riceveranno a casa una copia della silloge “I sentieri dell’anima”, edita per la casa editrice Rupe Mutevole Edizioni per la collana editoriale “Trasfigurazioni” in collaborazione con Oubliette Magazine.
Tutte le opere partecipanti possono essere lette cliccando QUI.
FINALISTI
SEZIONE A
Lodovico Ferrari con “Anime candide”
Narda Fattori con “Il bruco”
Maria Stella Lo Re con “La bambina di Fabio”
Eleonora Mangiapelo con “Cicatrici – Inversionismo”
Caterina Muccitelli con “Ricordi”
Marina Cozzolino con “Se l’amore è capovolto”
Mirella Merino con “Guerriero Di Luce”
SEZIONE B
Teresa de Salvatore con “Un sogno morto”
Tania Scavolini con “Dell’Anima il battito”
Mauro Bompadre con “C’è ancora notte”
Alberto Castrini con “Tracce”
Antonello Meazza con “Sognando l’Asinara”
Rossella Penserini con “Parole spente”
Violetta Arangini con “Il vento del male”
VINCITORI
Eleonora Mangiapelo con “Cicatrici – Inversionismo”
Miriam sdraiata in un letto di ospedale si sveglia, si sente stordita e non riesce a ricordare nulla di ciò che può essere accaduto. Il suo sguardo va sulle sue mani, la sinistra intubata, la destra in parte
fasciata, le dita graffiate. Allora ha un flash : Antonio che rientra e la chiama da in fondo le scale. La insulta come sua abitudine. Ricorda quella sensazione di angoscia e terrore sulla pelle. Quel
tagliacarte tante volte lo ha immaginato piantato nel petto di quel mostro, soprattutto quando abusava di lei. Lo sente salire, lei che prende quello che era stato un regalo per il suo compleanno e lo nasconde nella manica del maglione. Lui si avvicina con la sua puzza di fumo e alcol, le grida le solite parolacce e la afferra per le spalle scaraventandola per terra. Miriam si rialza e quando lui si
avvicina con quel pugno prepotente, lei lo colpisce una volta in faccia, e ancora alla gola e poi al petto. Una furia si è impossessata di lei. Si guarda intorno, la flebo continua a gocciare. Seppur liberata da quel mostro, continua a sentirsi una sua vittima. Il ricordo non la
abbandonerà mai. Come quelle cicatrici.
Mirella Merino con “Guerriero Di Luce”
Ho scelto in questa vita di amare senza condizione e di parlare seguendo le emozioni e non le intenzioni. Non esiste nessuna scelta quando si ama.
Ho scelto di dare valore alle parole “sempre e per sempre” con le mie azioni e il mio coraggio. Sono stato onorato della consegna della spada per difendere i diritti di ogni creatura vivente e ho scelto di combattere in nome del vero amore.
Scaglierò frecce argentee e dorate, per ritrovare la strada che ho perso, quando mi sembrerà che l’oscurità delle tenebre mi stia assalendo e travolgendo nelle sue fitte nebbie. Non hanno importanza né il mio colore né il mio aspetto, ma unicamente la luminosità della mia anima e ciò che custodisco.
Sono qui sulla terra, alla ricerca dei miei simili per riunire l’Antica Stirpe e il viaggio in questa dimensione mi condurrà all’altra parte di me.
M’inchinerò, dinanzi alla bellezza del suo cuore e le farò dono del mio amore infinito, per l’eternità. Da troppo tempo erro su queste terre e il tutto è iniziato quando l’ho persa nella vita precedente. Non ho agito seguendo il mio cuore, ma il mio orgoglio e ho rinnegato quel che invece lei, aveva percepito fin dal principio, nel nostro primo sguardo.
Teresa de Salvatore con “Un sogno morto”
Ha fatto tanto male
quel grande tuo silenzio
l’ipocrisia gentile
fatta di aridità,
di quel mangiare i frutti
senza innaffiar la pianta.
E’ grande quella foglia
che pencola dal ramo
la vedo e mi avvicino
rapita e affascinata.
Ed ecco che ne osservo
le nervature rigide
la trasparenza gialla.
Disidratata e fragile
ancora mi vuol dire
son bella anche così;
il sogno sono stata
che ora è morto, guardami:
ormai ho poco male;
ancora un altro giorno
e briciole sarò
di sole dentro il vento.
Non son caduta marcia
dentro la terra nera.
È stato bene che
sul ramo io sia rimasta,
così sarà leggero
il peso del ricordo.
Alberto Castrini con “Tracce”
Siamo terra,
arata dai nostri avi
seminata
germinata.
Gelata dalle guerre
invasa
poi amata
riseminata.
Figli della terra,
dimentichiamo, sfregiamo
chi ci nutre, cresce
seppellisce.
Dalla nascita
riceviamo in retaggio
le fioriture
le brinate della nostra vita.
Figli emancipati
che ignorano le stagioni
già tracciate
nel nostro spirito.
I vincitori saranno contattati via email per l’invio del premio.
Complimenti ai vincitori, finalisti e partecipanti!
I nuovi Contest sono online nella Categoria Concorsi del Magazine.
Per pubblicare con Rupe Mutevole Edizioni invia un’e-mail ([email protected]) alla redazione inviando il tuo inedito, se vuoi pubblicare nella collana “Trasfigurazioni” con la collaborazione di Oubliette Magazine invia ad: [email protected]
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