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Vincitori e finalisti della gara letteraria “Nessuno è al sicuro”

Creato il 22 maggio 2013 da Alessiamocci

Si è conclusa il 10 maggio 2013 la gara poetica “Nessuno è al sicuro” promossa dalla web-magazine OublietteMagazine e dell’autrice Cristina Biolcati. Anche per questo concorso la partecipazione è stata altissima, cogliamo l’occasione per ringraziare i nostri lettori per l’importante presenza.

Vincitori e finalisti della gara letteraria “Nessuno è al sicuro”I numeri di “Nessuno è al sicuro”: 137 partecipanti, 18 finalisti e 6 vincitori.

La giuria della gara “Nessuno è al sicuro” (Alessia Mocci, Cristina Biolcati, Rebecca Mais, Alessandro Bertolino, Fiorella Carcereri, Barbara Filippone, Rosario Tomarchio, Roberto Lirussi, Cristina Malvezzi) ha decretato i 6 vincitori delle copie del saggio sugli squali messo in palio.

Tutte le poesie ed i racconti partecipanti possono essere lette QUI.

Finalisti

Sezione A

Giulia Penzo con “Una che si chiamava Amore”

Stefania Colasanti con “7 Maggio”

Daniela Cavazzi con “In riva al mare”

Vincenzo Restivo con “Maresia”

Alessandra Cao con “Lontana Carezza”

Maria Grisanti con “Indelebile presenza”

Andrea Pergolini con “Il mare”

Antonio Pittau con “Il mare”

Ilaria Spes con “Naufragio”

Sezione B

Maria Teresa Manta con  “Nell’abisso del profondo mare”

Consolata Melis con “Amore a prima svista”

Emanuela Di Caprio con “Maggio al mare”

Paolo Pajer con “Come un salto dal trampolino”

Luisella Grondona con “Io l’ho visto il mare di notte”

Luca Fadda con “Ritorni”

Mario Borghi con “Una storia senza capo né coda”

Matteo Sacchi con “Gabbiano”

Daniele Rizzelli con “Ho vinto io”

Vincitori Sezione A

Stefania Colasanti con “7 Maggio”

Assordante rumore sei
mare senza fine…
Megattera muta derisa e uccisa
suoni stridenti chiedono note
a cetre di Dei addormentati su scogli
senza vita.
Bellezza effimera resti sirena
del profondo cobalto ove
fantasmi in doppio petto blu
cercano casa.
Continui a parlare
Mare senza fine
Mare di assoluto silenzio
Mare del non ritorno.

 

Daniela Cavazzi con “In riva al mare”

Lo sguardo all’infinito coglie colori cangianti
di vite spensierate e sogni rimandati
La soffice carezza dell‘onda
ravviva i pensieri assopiti sotto il sole
La tua voce mi giunge confusa
tra soffocati e impavidi mormorii del mare
che scivola leggero sulla sabbia
con carichi di gioiose gocce.
Ad occhi chiusi sento il rosso del sole su di me
ed il vento mi scompone i capelli
impegnandoli in leggiadri voli di fili di ragno,
la mia ragnatela che i tuoi occhi attratti
ha intrappolato per sempre.

 

Andrea Pergolini con “Il mare”

Un mare in tempesta
potrebbe rifletterti
le onde dei miei pensieri,
svelare diafani
arcani segreti.
Per questo lo lascio tranquillo
senza un filo di vento.
Lascio che il sole abbagli
il tuo sguardo fugace,
che l’estate consumi
le labbra salate,
perché io non sono
come tu mi vuoi.

Vincitori Sezione B

Paolo Pajer con “Come un salto dal trampolino”

Francesca aveva cercato spesso di coinvolgere Michele in qualcosa che li avvicinasse di più, che facesse finalmente decollare il loro rapporto, ma sembrava che lui la tenesse sempre ad una certa distanza: la loro storia (ma era una storia?) arrivava ad un punto di intimità dal quale lui si ritraeva, come spaventato. Quel pomeriggio stava camminando a piedi nudi in riva al mare, con un vento salato che faceva galoppare le nuvole in quella primavera bastarda. Scorse due figure in lontananza: una grande e una piccola, che si tenevano per mano. Fu il bambino a correrle incontro e a strapparla dai suoi pensieri porgendole una conchiglia. Si inginocchiò sorridendo verso quel piccolo gesto gentile che aveva qualcosa di familiare ma riconobbe Michele solo quando la sua ombra arrivò accanto al bambino. Il suo sorriso aveva qualcosa di nuovo, una timida fiducia e una lontana emozione nella voce quando le disse: “Ciao Francesca, ti presento Alessandro, mio figlio.”

 

Luisella Grondona con “Io l’ho visto il mare di notte”

E’ il vento che irrita le onde, viene da nord e porta nubi che ingoiano il sereno. Insiste e le onde s’arrabbiano. Sempre di più. Sulla groppa del cavallo impazzito teniamo duro per non cadere. La barca sale, precipita.“Nooo” urlano le voci.
L’acqua schiaffeggia le teste. Vestiti fradici, odore di vomito, urina sulla pelle. Le fauci spalancate del lupo. “Mamma, ho paura!” Un uomo non deve aver paura, mai! Mi vergogno. Chiudo gli occhi. Le labbra contro i denti…
Le luci sono un miraggio, stelle palpitanti là dove il mare finisce. “Buttatevi!” la voce è una frustata “ in acqua, tutti quanti!”
“Non voglio”. Giù, qualcuno mi spinge e il lupo chiude la bocca…

 

Matteo Sacchi con “Gabbiano”

Antoine guardò fuori, a tribordo. La fila dei vascelli si avvicinava con lentezza esasperante, su un mare piatto come il coperchio di una bara. Sembravano giganteschi animali spinti al pascolo da un pastore, invisibile e pigro. Nel caldo soffocante si udivano solo il cigolio del fasciame e le note lontane di “Rule Brittania”. Nessuno l’ordinò. Si trovò a far fuoco semplicemente perché nella nave tutto divenne rombo e fumo. Non vide nemmeno la Victory infilarsi di poppa alla Bucentaure. In mezzo a quella nebbia acre all’improvviso la voce del suo capopezzo. “Cristo abbi pietà”. Qualcosa lo sollevò in aria in una nuvola di schegge, si disse: “Che strano volare come un gabbiano”.

 

I vincitori saranno contattati via email per l’invio del premio.

Complimenti ai vincitori, finalisti e partecipanti!


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