D: Vedi quest’album come la naturale prosecuzione del precedente, anche se è trascorso un bel po’ di tempo?
R: No, lo definirei un … capostipite, anche se ovviamente ci sono episodi che rimandano ai miei vecchi lavori. Tutto è nato da un titolo e da un brano che avevo composto all’epoca de “il ballo di san vito”, e che ora è diventato la title track. Non sapevo che parole metterci, ed Evan Lurie, mentre lo ascoltava disse “questa musica mi fa pensare al dispiacere per i peccati commessi, ma spinge verso la redenzione”. Il pezzo è stato come la costola di Adamo dalla quale è stata generata Eva, per rimanere legati a quella Bibbia che nelle canzoni è piuttosto presente.