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Vino e turismo come suicidarsi turisticamente a Cormons

Creato il 29 maggio 2015 da Mir Gorizia @Ettore_Ribaudo

vinoAnche quest’anno si sta muovendo il caravan serraglio dei grandi bevitori lungo le vie che portano al Vino del Collio.

Strada del nobile vino Friulano, strada del vino Cabernet…insomma, tutte le strade portano al Vino!
Ops volevo dire: tutte le strade portano al vino ma queste non portano a Cormons.
Il turismo del vino è cresciuto fino a diventare una realtà economica con un giro di affari stimato in 6 miliardi di euro ed un flusso superiore ai 5 milioni di visitatori all’anno; visitatori che difficilmente verranno a Cormons, questo perché su 19 aziende solo la Felluga ha deciso di tenere aperto. Non entriamo nel merito di questa scelta che mettiamo subito in chiaro non condividiamo, quello che vorremmo domandare è perché mai si è scelto di utilizzare questa tattica suicida soprattutto in questo momento di crisi dove ogni turista è sacro. La storia di questo comparto economico è quella della manifestazione che lo ha portato al successo, “Cantine Aperte”  un gruppo di lavoratori che unisce cantine, ristoranti, enoteche, agenzie di viaggio e giornalisti, convinti che la visita ai luoghi di produzione del vino inneschi un meccanismo di valorizzazione e sviluppo a cui i distretti vitivinicoli non possono rinunciare. A mio modesto parere e per quanto detto sopra l’intero mondo del Vino ne esce ferito. Perchè l’appassionato si sente tagliato fuori da un giro che invece lo dovrebbe vedere protagonista. E’ il consumatore che compra e beve il vino, è il cliente che si ricorda bene dei vini che acquista in cantina dopo averli annusati tra le botti. E’ la cultura del vino che si viene a perdere per strada…quest’anno si è persa per la Strada del Vino o per meglio dire si è persa l’ennesima occasione di portare Turismo e Cultura nel nostro territorio!

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Auto, cormons, crisi, Tag, UE

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