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Oggi nei nostri “Percorsi di Vini” parleremo di ... Vino Novello … Come ogni autunno arriva il vino novello, che con i suoi profumi intensi e fruttati, in qualche modo a detta degli esperti, anticipa le caratteristiche del vino che berremo il prossimo anno. Dopo il 5 Novembre solitamente è possibile godersi un buon bicchiere di novello, magari accompagnato da castagne arrostite o bollite a seconda delle tradizioni regionali. Pare che da quest’anno grazie ad un decreto legislativo, lo si possa commercializzare dal 30 ottobre … Noi proveremo a raccontarvi brevemente storia, lavorazione e caratteristiche di questo particolare vino …. L' ARTICOLO :
Sulle origini del vino novello vi sono varie versioni, alcune raccontano di un' antica tradizione contadina che dalla fine di Ottobre in avanti spillava il vino dalle botti in fermentazione per controllarne lo stato di avanzamento e la qualità, e nel caso di difetti apportare le dovute correzioni. Un'altra versione, pare molto veritiera, è quella che racconta di un esperimento condotto nel 1934 da un’equipe di ricercatori francesi, intenti a ricercare un metodo per conservare il più a lungo possibile l’uva da tavola dopo la raccolta. Uno degli esperimenti includeva la conservazione dei grappoli a 0° C sotto una cortina di anidride carbonica. Dopo un paio di mesi si accorsero che i grappoli erano diventati gassosi e frizzanti, dal sapore singolare ma non sgradevole. Naturalmente i grappoli non più adatti per la commercializzazione, vennero vinificati e il risultato fu un fresco e piacevole vino dall’aroma fruttato. In Francia i novelli sono chiamati vins en primeur; il primo vino a beneficiare di quest’evoluzione fu il Beaujolais Nouveau. Negli ultimi anni, la produzione di vini novelli è diventata sempre più intensa anche in Italia. Oggi il vino novello si realizza in modo totalmente diverso da quello della storia raccontata, ed è il frutto della macerazione carbonica delle uve, tecnica importata dalla regione francese del Beaujolais Nouveau, area di produzione del vino novello francese che da qui prende il nome. Si tratta di una tecnica che consente di vinificare l'uva in brevissimo tempo. L’ uva ancora intera, viene messa all’interno di contenitori sigillati ermeticamente ad una temperatura controllata di circa 30°. La fermentazione avviene in un ambiente artificialmente ricco di anidride carbonica, che viene introdotta con l'ausilio di apposte bombole. L'uva rimasta nella parte inferiore del tino si schiaccia liberando del mosto che inizia a fermentare per effetto dei lieviti naturalmente presenti nell'uva. L'uva rimasta al di sopra invece, per effetto della saturazione di anidride carbonica, autofermenta. L'autofermentazione indotta dalla macerazione carbonica, riduce drasticamente i tempi di lavorazione, tanto che il vino è già pronto per la fine di ottobre. Non esistono indicatori univoci della bontà del vino, l'unico modo di determinare la qualità di un vino novello è quello di aprirlo ed assaggiarlo. Come per tutti i vini i tre aspetti fondamentali sono quello visivo, olfattivo e gustativo. Il vino novello si presenta di un bel colore rosso brillante con tonalità che vanno dal rosso vivo al porpora intenso, con chiari ed evidenti riflessi violacei. Caratteristica inconfondibile di un buon vino novello è il grandissimo aroma fruttato, intenso e persistente, inoltre sono chiaramente identificabili note di lampone e fragola, talvolta è leggermente effervescente … Ogni regione ha il suo abbinamento tradizionale per il vino Novello, ma in linea di massima si possono seguire le linee guida per un qualunque vino rosso leggero e profumato. Abbinamento ideale per il vino novello sono le castagne, in qualunque modo vengano cucinate, ma il novello si può tranquillamente abbinare anche ad un buon piatto di salumi misti od ad un secondo a base di carni bianche. La corretta temperatura di servizio è di compresa tra i 14 ed i 16 gradi ed è indispensabile berlo giovane ...
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