Magazine Racconti

Viola, anzitutto

Da Bruno Corino @CorinoBruno

Viola, anzitutto
Viola è il colore di cui sono follemente innamorato. Come mi piace il suo nome! È un colore caldo, romantico, poetico. Ed è un colore capace di suscitare una grande elevazione spirituale. Mi piace molto usarlo nei profili i cui sguardi si perdono nei contorni della tela, come se volessero afferrare una verità che non si lascia afferrare. E mi piacciono i suoi toni circondati da quella luce misteriosa. Mi piace il suo ritmo quando si muove nella sua danza quotidiana. Mi piace il tocco leggero delle sue sfumature. La purezza della sua luce. Mi piace il taglio della sua varietà e mi piace pronunciare il suo nome. Vi sento dentro vibrare una risonanza arcaica, alitare un respiro antico. “Vi-o-la”, tre sillabe stupende coniate per riempire la vita di ogni essere vivente. Perché il viola è allegro, vivace, ti fa innamorare della vita. Perché viola è un sogno che riempie tutte le mie notti. Quando a volte mi capita di pensare al viola intensamente mi sembra di non sapere più nulla della vita. L’unica cosa che so è il suo nome e i suoi contorni plastici. La sua forza e la sua potenza. Tutto il resto mi sembra una nuvola evanescente. A volte mi domando se non sia stato il nome a farmi innamorare di questo colore. Ovunque passa lascia dietro di sé una scia profumata, una traccia inconfondibile. E come sa dare un tocco di eleganza ad ogni parvenza! Basta che la sfiori con una semplice velatura che tutto sembra immergersi in un alone magico. Chissà se anche le fate amano il viola alla follia! Ma è anche un colore taciturno, discreto; quando entra nelle case non è affatto invadente, se ne sta tranquillo nell’angolo in cui è stato posto, di solito nel salotto, sui divani o sulle poltrone, nella camera da letto; e si fa una copertina leggera che m’accarezza teneramente. E poi è bello ritrovarselo sul cuscino, a vegliare sui miei sogni. È vero, a volte mi fa pensare alla morte, ma è un pensiero che dura la frazione di un secondo, perché immediatamente torna alla sua incontenibile allegria. Quando lo vedo tuffarsi nelle onde del mare e far schizzare i suoi piccoli flutti non resisto all’idea di inseguirlo in tutte le sue molteplici variazioni; m’appare come un gioco pirotecnico che sa sollevare in cielo le sue scintille, e m’incanto ad ammirare quelle perle violacee cadere sulla superficie così delicatamente, così sommessamente. Riesce a creare un incantevole effetto quando l’increspatura del mare si avvolge in quella foresta di nuvole che nasconde il cielo. E poi quando lo vedo sulle copertine dei libri non so più resistere alla tentazione di comprarlo! Non m’importa del contenuto, non m’importa di cosa parla, mi piace soltanto poterla accarezzare tra le mani, sfiorarla con le dita, mangiarmela con gli occhi. Perché della sua bellezza non mi sazio mai. Credo anche che il tempo sia viola, non solo quello che scorre nella mia carne, ma anche il tempo atmosferico, la pioggia, la neve, la grandine. Mi domando se un giorno mi stancherò d’amare questo colore, e se nella mia vita entrerà un altro a prendere il suo posto. Per adesso non mi va di pensare ad altro; in fondo, a cambiare lenti c’è sempre tempo!


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog