Magazine Cinema

Viola di Mare di Donatella Maiorca. 2009

Creato il 24 ottobre 2012 da Barbara2011
Nello stesso mare di tutti, nuota un piccolo pesce che da femmina si fa maschio per amore. Io prendo per me il suo nome. Viola di mare.” Viola di Mare di Donatella Maiorca. 2009 La viola di mare è più comunemente conosciuta come “donzella”. È un pesce ermafrodita del Mediterraneo che nasce femmina e, dopo aver depositato le uova, diventa maschio. Per ogni siciliano la donzella si chiama, più comunemente, minchia di re. Questo il titolo anche del romanzo da cui il film è tratto di Giacomo Pilati, scrittore e giornalista trapanese. Una struggente Sicilia di metà 800, quella chiusa, bigotta che bada solo all'apparenza, all'onore e al rispetto. Favignana per la precisione. Dura quindi per Angela innamorarsi di Sara. Sarà costretta a diventare Angelo, tagliandosi i lunghi capelli neri e fasciandosi il seno. Il padre in fondo aveva sempre voluto un "masculo" e l’avrebbe preferita ‘puttana invece che mezzo maschio’. Angela non si piega e vincendo le iniziali resistenze di Sara, attende la passione, che scoppierà davanti ad un fuoco mentre nel paese passa una processione di sinistri incappucciati di rosso. Feti nascosti in cantina. Preti non proprio immacolati. E l'amore alla fine trionfa: "Io questi vestiti me li tengo addosso tutta la vita, se rimaniamo insieme!" Splendida Lucrezia Lante Della Rovere: il suo bacio saffico è la scena più seducente del film che certo non si risparmia in scene di nudo e amplessi. Molte, troppe le falle del film. Ma tutto viene perdonato dalla scena finale: filere di pomodori stesi al sole ad asciugare, i muri a secco e il vestito di Angela: nero, come i suoi occhi, come i suoi capelli. Come quell'estremo dolore. Le colonne sonore della Nannini non sono un po'troppo rock?

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :