MARCEDDU: LE SCUOLE DEVONO EDUCARE I RAGAZZI AL RISPETTO DELLA PERSONA
Medici, infermieri e personale sanitario in genere non sono ancora preparati a curare adeguatamente le donne che hanno subito violenza. Ancor più impreparati, soprattutto sotto il profilo dell’approccio psicologico, sono i rappresentanti delle forze dell’ordine che devono spesso interagire per primi con le vittime. La necessità di una maggiore formazione per fronteggiare l’emergenza della violenza contro le donne è uno degli aspetti emersi nel corso dell’incontro “Fermiamo la violenza contro le donne”, organizzato ieri a Cagliari dal Coordinamento Donne dell’Italia dei Valori in collaborazione con i Giovani di valore della Provincia di Cagliari.
Altro aspetto emerso è quello della mancanza nelle scuole di una adeguata educazione dei ragazzi al rispetto delle donne e, più ingenerale, della persona.
Durante il convegno – moderato dalla coordinatrice regionale Donne Idv Maria Franca Marceddu – è stato proiettato il film drammatico di Iciar Bollain “Ti do i miei occhi”, che ha dato avvio ad un dibattito al quale hanno partecipato la presidente della Provincia di Cagliari Angela Quaquero, l’avvocato Francesca Spanu, le dottoresse Michela Tarica e Marianna Chessa, la consigliera provinciale di Selargius Rita Corda e il sacerdote don Ettore Cannavera.
«Occorre un netto cambio di rotta – afferma Maria Franca Marceddu -. Purtroppo in Italia manca ancora la volontà di curare l’uomo attore di violenza come accade in Spagna – e per questo chi compie questi atti è spesso recidivo. Inoltre il personale sanitario e le forze dell’ordine non sono assolutamente preparate a prendersi cura delle donne che hanno subito violenza. La violenza contro le donne è un fenomeno allarmante che deve essere prima di tutto prevenuto: per questo le scuole dovrebbero educare maggiormente i ragazzi al rispetto della donna e, più in generale al rispetto della persona».