Viole & Daisy è la storia di due teenager che si comportano come ragazzine in età prescolare e nel tempo libero fanno omicidi su commissione. Parliamoci chiaro, l’idea che sta alla base del film è piuttosto intrigante ed è il motivo che mi ha spinto a vederlo. A dare vita alle due bimbe-killer ci sono Alexis Bledel (Una mamma per amica) e Saoirse Ronan (Byzanthium, Amabili Resti), la prima abbastanza fuori di testa e la seconda più calma e pacata. Le due vengono incaricate di andare a uccidere un tizio (James Gandolfini) che ha rubato dei soldi al loro capo. Arrivate a casa, però, scoprono che il tizio le stava aspettando e non vede l’ora di farsi ammazzare. Perché? Perché ha un cancro e la figlia lo odia. Le due ragazzine si affezionano all’obiettivo da uccidere e danno vita a una strana storia di convivenza tra vittima e killer di un paio di giorni, nella quale momenti onirici si alternano a strane chiacchierate sul divano fra i tre protagonisti.
Dai dialoghi e da alcune scene si evince chiaramente come Fletcher abbia voluto creare qualcosa di simile alla Tarantino, un post-pulp in stile anni ’90. Ma gli anni ’90 per nostra fortuna sono passati da un pezzo e non so quanti di noi ne sentissero la mancanza. Il tentativo di imitare Tarantino, comunque, fallisce miseramente grazie al fatto che la storia raccontata non ha alcun senso di esistere e la noia pervade lo spettatore come durante la messa di Natale. Vengono creati degli interrogativi ai quali non v’è data risposta, appaiono personaggi che non hanno motivo di stare lì, le due bimbe-killer sono l’apoteosi della rottura di palle…a un certo punto si ha solo voglia che il film finisca o che qualcuno prenda una pistola e spari a una delle due, almeno si vedrebbe qualcosa di interessante.
Il film poteva essere una figata senza pari, ma come sempre le idee non bastano e il percorso più difficile da fare è passare dal cervello alla carta, cosa nella quale non tutti riescono. Fatevi un favore, non guardatelo…