Violett – Recensione

Da Videogiochi @ZGiochi
Recensione del 27/01/2014

Mobile - PC TESTATO SU
MOBILE

Genere: Avventura grafica

Sviluppatore: Forever Entertainment S. A.

Produttore: Forever Entertainment S. A.

Distributore: Digital Delivery

Lingua: Italiano

Giocatori: 1

Data di uscita: 13/12/2013

VISITA LA SCHEDA DI Violett

Buoni puzzle Manca un pretesto che motivi le azioni di gioco

Buon comparto grafico Backtracking

Controlli poco precisi

Da circa un mese è arrivato su PC e mobile quello che sembrava un progetto indipendente molto interessante, Violett. Un puzzle game che stupì un po’ tutti per la bontà del comparto grafico, ma spesso l’apparenza inganna, ed è questo il caso, purtroppo. Gli sviluppatori, come analizzeremo nel corso della recensione, non sono riusciti a creare i giusti presupposti per rendere immersiva tutta l’esperienza di gioco, compromettendo così la riuscita di un titolo che in quanto a qualità degli enigmi ha poco da invidiare ad altre produzioni dello stesso tipo.

PERCHÈ LO STO FACENDO?

Un trasferimento dalla città alla campagna. In breve questo è il tema d’apertura dello stupendo filmato introduttivo del gioco in cui Violett, ragazza adolescente che non ha proprio un buon rapporto coi proprio genitori, si troverà a mettere ordine e chiarezza in quello strano mondo magico scoperto casualmente, dentro la sua cameretta che presentava una grossa apertura su di un muro. Quella che poteva essere la dimora di un piccolo topo – visto lo stato d’abbandono dell’abitazione rurale – consentirà alla giovane dai capelli viola di trovare un amuleto molto particolare, che la catapulterà nello strano e surreale posto che il team di Forever Entertainment S.A. ha pensato di realizzare. Una volta dentro, non solo subiremo un evidente rimpicciolimento delle nostre dimensioni, ma l’incontro con una fata ci consentirà di manipolare gli oggetti tramite la telecinesi: difatti la teenager non avrà bisogno di raccogliere manualmente ogni elemento necessario per la risoluzione del puzzle o dell’enigma di turno, ma basterà semplicemente cliccare su di esso per collezionarlo all’interno del nostro inventario. Questa è comunque una caratteristica di Violett, ma rappresenta anche una vera e propria “toppa” al lavoro degli sviluppatori che così si son risparmiati ore ed ore di lavoro sul comparto animazioni, sulle quali torneremo a tempo debito.

L’ispirazione ai classici è chiara, tanto che i riferimenti ad Alice nel Paese delle Meraviglie, o Coraline, sono sempre sotto i nostri occhi; tuttavia, Violett mostra una fragilità disarmante nella storia e nei personaggi, focalizzandosi più sull’aspetto grafico che sulla qualità vera e propria dei contenuti visti nell’insieme. Difatti, oltre alla cutscene iniziale il videogioco di Forever Entertainment S.A. non propone altro in termini narrativi e questa mancanza è impossibile da colmare coi fondali disegnati a mano o con la qualità sempre buona degli enigmi. Non si è riusciti a creare un pretesto di trama più articolato, più ispirato, che tenesse unite e ben salde le singole componenti che dovrebbero costituire un puzzle-adventure game come questo. Impossibile non collegare a questo discorso uno degli aspetti che più tra tutti ci ha deluso in quanto a realizzazione: le pagine di un diario che andranno a fornire dettagli su quello strano mondo. Un diario che apparteneva ad un nostro caro (non vi sveliamo quale però). Ma perché si trovano lì? Questo dovrebbe farci pensare che non siamo stati gli unici a vivere quella sorta di strana avventura? Il nostro caro si trova ancora intrappolato in quello strano mondo? O è fuggito? Come sta? Domande a cui non troverete mai risposta; triste da dire, ma è così. Che poi questa è la stessa tipologia di carenza che il team di sviluppo ha concesso nelle interazioni possibili con svariate e piccole creature presenti nelle ambientazioni; interazioni sempre superficiali, scontate e banali. A questo aggiungete l’assenza di una mappa, o del così chiamato “viaggio veloce”, che vi costringerà a fare del backtracking qualora non riusciste a raccogliere tutti gli oggetti utili in ogni location – e molti di questi sono nascosti davvero bene.

A questo punto rimangono i puzzle, che al contrario di quanto suddetto riescono a distinguersi dalla concorrenza perché sempre ben congegnati, di qualità, richiedendo immaginazione e spesso grosse dosi di pazienza. L’assenza di qualsiasi aiuto tramite hotspot piacerà ai fan più “anziani” delle avventure, cosa che invece potrebbe creare più di qualche grattacapo a chi ha sempre bisogno di aiuti e soluzioni per venirne a capo. In ogni caso, la raccolta di tutti gli oggetti sarà fondamentale, dato che tramite questi potrete assemblare, ricomporre ed utilizzare aggeggi utili alla risoluzione del rompicapo di turno. Purtroppo tutto questo non basta, dato che ci sono tante componenti poco approfondite e superficiali in questo Violett; particolari che l’avrebbero reso tutt’altro gioco, ma che a causa dell’assenza di una trama vera e propria, dell’inesistente evoluzione del personaggio, dei controlli che non sono precisi né tramite mouse e né su touch screen, e di alcune scelte di design poco idonee per quello che doveva essere un videogioco aperto a tutti, non lo è.

Violett dal punto di vista tecnico si presenta bene, sia nella sua versione PC che in quella per dispositivi mobile, presentandosi con fondali realizzati a mano che donano la giusta magia all’interno del contesto di gioco. Le ambientazioni fanno tutte riferimento a spazi interni di un’abituazione, ovviamente, ed uniscono ad elementi reali altri di tipo surreale che vanno così a creare uno strano insieme, atto a giustificare l’ingresso in questo strano mondo magico fatto di oggetti normali accatastati in maniera assurda, scale di libri, gnomi da giardino diventati giganti e così via. Anche qui però l’impressione è che si potesse far di più, almeno nel comparto delle animazioni: ad eccezione della protagonista della vicenda, tutto il resto è immobile, fermo, a parte qualche creaturina relegata a movimenti, quindi animazioni, molto limitate. Fanno meglio gli effetti di acqua e fuoco, ma ci saremmo aspettati un po’ di più dal punto di vista tecnico, soprattutto dopo una cutscene d’apertura stuzzicante e sbalorditiva, che invece ha avuto il sol pregio di ingannarci negli istanti iniziali di gioco.

IN CONCLUSIONE
Violett è un gioco riuscito soltanto in parte, perché alla bontà dei puzzle proposti non è stata legata una storia capace di giustificare le azioni compiute nelle fasi di gioco, tanto che dall'inizio alla fine non vi sentirete mai partecipi di un qualcosa, o pienamente immedesimati nel mondo di gioco: risolverete, per inerzia, i vari rompicapo e questo alla lunga porta noia, anche a causa di controlli poco precisi. Lo consigliamo soltanto a chi è alla ricerca di un puzzle game diretto e senza fronzoli, che pretende poco, e a chi intende giocare il titolo con scarsa frequenza. ZVOTO 6
Voto dei lettori6
Registrati per votare!
VIOLETTA APPASSITA COSA SIGNIFICA PER NOI QUESTO VOTO? SCOPRILO LEGGENDO I NOSTRI CRITERI DI VALUTAZIONE!!!

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :