
Ha mai incontrato una religiosa così nella vita reale?Per carità! Quelle che ho incontrato, e ne ho conosciute tante, erano tutte il contrario di madre Germana. Lei praticamente è un po' come Papa Francesco. Non sta un attimo ferma, è una che si mette le scarpe comode, non gliene importa niente delle apparenze. Non indossa calzature lucide come le altre, gira con un calzettone arrotolato alla caviglia, dà la mano a tutti, è affabile con chiunque, fa del bene sempre e incondizionatamente. Direi che è la suora che piacerebbe al nostro Santo Padre ed è quella che tutti noi vorremmo poter incontrare.
Non è la prima volta che sul set indossa la tonaca. Dalla fredda e manovratrice suor Alberta alla generosa e amabile suor Germana.Suor Alberta era una cattiva vera. Un'abilissima calcolatrice e una donna arida nell'animo. Ecco, madre Germana è il suo esatto contrario: si mette al servizio degli altri, sempre. Nasce povera, in una periferia romana. Ha un fratello che ha una palestra e tanti problemi. A sedici anni incontra un ragazzo e si innamora di lui, ma sarà una grande delusione. Quindi decide di prendere i voti e di dedicarsi agli altri. E lo fa con accanimento, con un amore infinito. Sceglie di diventare missionaria in Africa e aiutare gli ultimi del mondo. È comunque una storia complicata e scomoda perché insinua dei dubbi sul comportamento di alcuni personaggi del clero e dei servizi segreti.
Lei è mai stata in una missione nei paesi del terzo mondo?No, non c'è mai stata l'occasione, ma mi sarebbe piaciuto. Se me lo avessero chiesto, ci sarei andata ben volentieri per essere utile in qualche modo.
Che rapporto ha con la spiritualità e la religione?Sono molto religiosa. Ma lo sono a modo mio. Non amo, per esempio, andare a messa. Entro in una chiesa quando so che è vuota e allora sto anche un'ora inginocchiata a pregare. Mi piace avere un rapporto diretto per comunicare e, quando prego, mi rivolgo alla Madonnina. Per me in lei tutto si rispecchia.
Avere fede l'ha aiutata nella vita?Penso proprio di sì. Credere può solo aiutare.
Negli ultimi anni le fiction di più grande successo sono legate a personaggi che indossano la tonaca e tutti con la passione per il giallo. Perché?Forse perché la gente ha bisogno di avere un po' di pulizia attorno. È stanca di ammazzamenti, di pistole, di coltellate e di gente cattiva. La tonaca, il vestito da suora ti danno tranquillità, di fanno sentire bene. Credo che ci sia un generale bisogno di rasserenamento. Forse la gente è stanca di tutte le brutture che ci circondano. Si ha la sensazione che non ci sia più niente di positivo in questo mondo. Basta guardare uno dei tanti telegiornali per capirlo. Sembra di ascoltare un bollettino di guerra quotidiano: padri che tolgono la vita ai loro figli, mariti che uccidono le mogli, chi si butta dalla finestra perché non sa più come campare, gente che rovista nei cassonetti perché ha perso il lavoro e non arriva più alla fine del mese. È avvilente.
Intervista di Silvia Battazzaper "Radiocorriere Tv"