Giotto - Santa Croce (Firenze)
Cappella Bardi-Scene dalla vita di S. Francesco.
Rinuncia ai beni terreni
Spesso si decanta, quale esempio di virtù, la rinuncia alle ricchezze. Certamente la cosa desta stupore, come ormai ogni virtù degna di tale nome deve fare, tuttavia mi ha sempre assalito una perplessità in merito a questa specifica virtù. Non vorrei sconvolgere coscienze pie nominando santi illustri ma mi sembra evidente che la rinuncia alle ricchezze è virtù di chi le ricchezze ce l’ha, mentre i poveri non possono accedere a tale virtù. Mi si dirà che il merito è proprio riconoscere che l’autentico valore della vita non è nella ricchezza e quindi rinunciare a ciò che non è di autentico valore, ma ancora una volta mi pare evidente che al povero è negata persino la possibilità di scoprire tale merito. Il motivo della mia perplessità è tutto qui, il ricco può essere soggetto della vita ed esercitare il merito di riconoscerne valori autentici o inautentici, il povero è oggetto della vita e più che poter riconoscere il vero valore della vita, in un rovesciamento poco allegorico, è costretto ad essere riconosciuto e braccato da questa, e non può nemmeno scappare!