Giunge un momento in cui ti rendi conto che non puoi volere la visibilità a tutti i costi.Per un artista essere visibili è fondamentale e bisogna fare tutto ciò che è in nostro potere per ottenere questo, ma tutto ha un limite.Ovviamente in questo post parlo di chi vuole fare l'artista per professione come me e non solo dipingere in eremitica e beata solitudine.Di limiti già ce ne sono assai e sono imposti dal mercato, dalle amicizie che contano ( se non le hai auguri!) dalla disponibilità finanziaria, dalla salute che ti permette di darti da fare, dalla capacità imprenditoriale dell'artista stesso (ovvio che quelli che ce l'hanno sono favoriti) e da mille altri fattori tra i quali anche l'anelata botta di culo che non a tutti capita. Quindi uno si domanda se oltre a tutti i limiti imposti dall'esterno dobbiamo imporcene anche noi... la risposta è SI!Perchè una visibilità a tutti i costi può risultare deleteria se ci esponiamo nel modo sbagliato.E questo lo dico oggi, a 45anni, dopo una marea di errori fatti anche recentemente...perchè restare impigliati nella ragnatela è facile, soprattutto se abbiamo voglia di affermare la nostra arte e di farla conoscere al mondo intero. Perchè lo dico oggi? Perchè proprio oggi ero quasi caduta nuovamente nella trappola. Ma andiamo per gradi.Premetto che sono attivissima a livello di socialnetwork perchè mi piace e perchè sono gratuiti, anche se lasciano molto il tempo che trovano, non è facile vendere quadri tramite i social come si può pensare, checché se ne dica...o almeno a me non capita, forse sono convinta di essere brava e non lo sono, o forse la massa non è sufficientemente educata all'arte e difficilmente spende per comprare un quadro da un artista visto su twitter o pinterest...troppi forse e troppi ma. Sta di fatto che ogni tanto parto alla volta di qualche nuova idea on line ma che raramente ne ottengo un ritorno effettivo, ma non è di questo che voglio parlare oggi. Il discoro era iniziato solo per dire che cerco la visibilità in ogni modo possibile soprattutto se gratuito, volendo però dare la mia impronta, bene o male sui miei vari profili, che sono gestiti da me, si trova ciò che io voglio che si veda, le amicizie le scelgo io, il blog, il sito o il profilo sono personali e hanno un filo logico e conduttore.Oggi invece mi è stata fatta una proposta editoriale collettiva, un libro d'arte insieme ad altri 12 artisti. La signora al telefono era gentile e sapeva fare il suo mestiere. Il prezzo era onesto ed io ero molto tentata. Poi per fortuna, memore dei cataloghi delle mostre cui ho partecipato ho detto ALT. Ho chiesto alla signora che mi mandasse un esempio dell'opera per vedere il livello artistico dei partecipanti e qui è cascato l'asino: mi è arrivato un file pdf con opere degne di un corso amatoriale per principianti... capisco che per lavorare si fa di tutto ma questo spacciare per il mondo arte di scarsissima qualità è deleterio per tutti! Deleterio per i poveri disgraziati che vengono esposti al dileggio di chi sa cosa voglia dire dipingere e deleterio per i fruitori cui viene fatto credere che certe croste siano opere d'arte.
E' GIUNTO IL MOMENTO DELLA CONSAPEVOLEZZA DI QUELLO CHE VALGO, LE MIE OPERE POSSONO NON PIACERE MA OGGETTIVAMENTE CREDO CHE SIANO DI UN LIVELLO PROFESSIONALE, E NON DESIDERO PIU' FAR PARTE DI MOSTRE, CATALOGHI E SIMILI DOVE IL LIVELLO SIA INFERIORE AL MIO.Se ti esponi con i dilettanti sei un dilettante, questo è il punto. Che pubblicità ne viene a me? Che immagine do di me stessa?Credo che le false modestie debbano andare a farsi benedire. So qual'è il mio valore e non voglio più mettermi in situazioni dove questo venga pregiudicato.Quindi ben venga la visibilità ma non a tutti i costi.Non vale in arte il detto "purchè se ne parli", perchè se intorno a te si parla di merda il puzzo ti resta attaccato addosso, quindi l'unica è prendere le distanze.