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Visioni di Marco Rea

Creato il 02 giugno 2012 da Wsf
Le immagini di Marco sono fluttuanti e concrete allo stesso tempo, hanno quel senso di velato che macchia a fondo e la carne si fa storia da raccontare, uno sguardo rapito e colante, una pelle diafana sporcata di scurezze. Questo dispensarci dolore, questo farci guardare ben oltre, rende ogni sua opera inestimabile e piena, infinitamente onirica e quasi incantatrice. Marco Rea nasce nel 1975 a Roma, città dove vive e lavora. Laureato in Storia dell’Arte Contemporanea, per diversi anni produce graffiti sui muri della sua città. Fare graffiti gli permette di amare e perfezionare la tecnica che oggi utilizza per dare vita alle sue opere. Attualmente è l’unico artista al mondo ad utilizzare e ad aver ideato la tecnica della pittura spray su manifesto pubblicitario. Il lavoro di Marco Rea nasce da un’immagine patinata, nata per vendere un prodotto, carica di messaggi sottesi che portano alla fascinazione e al desiderio, che incitano al feticismo materiale verso prodotti della cultura di massa. Da questa immagine di base Marco elimina il prodotto e profana la seduzione iniziale, cambiando completamente l’atmosfera e portando il soggetto a piegarsi alla sua volontà, a diventare “altro-da-sè”. Le sue ispirazioni artistiche vanno da Bacon, Schiele, Witkin e Bellmer ad artisti della cina contemporanea. Da grandi autori della letteratura come Poe e Kafka alla cultura orientale caratterizzata da un’estetica del vuoto e del silenzio. Tra le varie esposizioni ci sono quelle all’estero presso la Strychnin Gallery (insieme a Mark Ryden e Ray Caesar) e la Cell63 Art Gallery (Berlino), la Fun House Gallery (Detroit), L’Art de Rien Gallery (Parigi), la Genuine Artikle Gallery (New York) la Kaneko’s Gallery (California), alla BLOOOM Art Fair (Colonia); in Italia espone per la Fluxus Art Gallery di Bari, la galleria MondoPOP (Roma) e la Mondo Bizzarro Gallery. io sono una fiamma appesa socchiusa voce di forma riflessa una strana didascalia da leggere nell’acqua chinata da un addio vorrei distinguere la calma da ogni fumo di vento e farmi geometricamente liquida assioma inviolabile anche dalla cenere io che ti sono vicina in questa selva di braccia in avanzo nel cronico difetto che spinge la bocca a non dire quanto peccare per aderirti con le carni e supplicare ogni fossa di notte incupita nei fianchi tremare camminandomi addosso in un pianto di sangue e sorda monotonia dei pensieri [AT] Marco Rea: http://www.facebook.com/marcorea.art http://marcorea.carbonmade.com/ Filed under: Fotografia, scritture Tagged: Fotografia, il nero delle forme, Marco Rea, visioni, WSF

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