Marla Lombardo fa parte di un progetto, quello di EROSioni, di cui vi ho già parlato in parecchi altri articoli, già visti qui su WSF.
La sua fotografia è elegantemente in B/N, mostra e mette in primo piano i gesti e la voce, anche se non è udibile, il suo è un biancoenero che ti cattura, quasi come a lasciarsi in sospeso una forma mancante che crea un attimo di buio, poi la forma netta e il rumore viene lasciato fuori, in questi scatti. Nutre il voler sapere, spingendoti ad occhi più curiosi.
Canto alla mia nudità di Antonia Pozzi
Guardami: sono nuda. Dall’inquieto
Languore della mia capigliatura
Alla tensione snella del mio piede,
io sono tutta una magrezza acerba
inguainata in un color avorio.
Guarda: pallida è la carne mia.
Si direbbe che il sangue non vi scorra.
Rosso non ne traspare. Solo un languido
Palpito azzurrino sfuma in mezzo al petto.
Vedi come incavato ho il ventre. Incerta
È la curva dei fianchi, ma i ginocchi
E le caviglie e tutte le giunture,
ho scarne e salde come un puro sangue.
Oggi, m’inarco nuda, nel nitore
Del bagno bianco e m’inarcherò nuda
domani sopra un letto, se qualcuno
mi prenderà. E un giorno nuda, sola,
stesa supina sotto troppa terra,
starò, quando la morte avrà chiamato.
.
Marla Lombardo, eclettica, visionaria, sensibile, invaghita della sua terra natale, la Sicilia, ama stupire con i suoi turbamenti dell’anima. Il risultato è un’arte di stati d’animo e di poetica dell’immagine.
Le sue opere fotografiche sono frutto di un delicato lavoro di “Art Therapy”, intrapreso con la consapevolezza di svelare ed illuminare zone d’ombra che alle volte attanagliano e rendono silenti i complessi labirinti della mente.
I suoi scatti fotografici, la maggior parte autoritratti dell’artista, sono testimonianza di una lotta tra identità e indeterminatezza, tra coscienza e inconscio, tra ordine e caos, tra anelito all’in-conoscenza e affermazione del proprio ego creativo.
Sondandone le lacerazioni più oscure, i desideri più inappagati, la fotografia diventa strumento di conoscenza interiore, di esplorazione e ridefinizione di identità, per predisporre lo spirito a lasciar cadere lo sguardo sulle cose non per possederle, ma per trasfigurarle, cogliendone la bellezza più profonda.
“La mia arte è come un viaggio all’interno della mia mente – sottolinea l’artista – per mettere a nudo la mia coscienza, che nella sua incrollabile determinatezza presenzia alla propria celebrazione senza esistere, al di là della propria storia, al di là della propria immagine riflessa, catturata e consumata”.
Sito web: www.marlalombardo.com
Email: info@marlalombardo.com