Martina non si ritiene un’ artista ma amante della fotografia, che è una buona percentuale del suo mondo.
Inizia per curiosità a muoversi nell’arte del rubare più quello che le si addice, e quasi per gioco riesce a trasformare la sua passione in un lavoro e in vari progetti.
Così per arrotondare, a fotografare concerti ed eventi musicali, cercando di catturare nei propri scatti le sonorità degli artisti durante i loro spettacoli; essendo la musica, l’altra parte fondamentale del suo essere. Per poi ampliare la fotografia anche nel vero e proprio campo lavorativo, producendo still-‐life di oggetti e abbigliamento per alcune aziende.
Lavorando poi anche con una società con sede a Roma, per reportage estivi nel Salento
Ha collaborato anche per una personale, con il Laboratorio Crash di Bologna durante la rassegna di musica elettronica chiamata Digital Gate, oltre che a partecipare costantemente ad alcuni eventi espositivi nella bassa bolognese.
Residente a Bologna, presto vorrebbe frequentare una vera e propria accademia di fotografia a Milano per poter apprendere sempre più le tecniche e le basi reali dell’arte fotografica.
La sua idea, adesso, è che quest’arte così nuda e senza filtri è racchiusa nella pellicola e continuerà a farne uso.
Gli artisti che preferisce sono Nan Goldin e Luigi Ghirri, molto differenti, ma che per lei hanno una connessione importante nell’intimo dei suoi lavori.
La sperimentazione sarà sempre presente, tutt’ora ha un progetto in atto sulla città dell’Aquila dopo il terremoto, in collaborazione con un artista che lavora da anni nel mondo dell’arte contemporanea.
Appena ho visto le sue opere fotografiche, ho pensato a Fargo al film dei fratelli Cohen, a quel sentimento intimistico che le sequenze video donano allo sguardo del pubblico.
Martina Giagnacovo: http://www.martinagiagnacovo.com/
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