Prendi due compositori, un tenore e una pianista in una stranamente gelida serata autunnale. Chiudili nella bella sala dal sapore tutto siciliano del Katane Palace Hotel di Catania e piazzagli in mezzo un pianoforte e un leggìo. Sono questi gli ingredienti del primo incontro che inaugura il cartellone di SCAM, Società Catanese Amici della Musica, dal titolo Visioni. Come proseguimento degli Incontri con l'autore, già collaudati lo scorso anno, i protagonisti di questa prima serata sono l'ex enfant prodige Joe Schittino (ahimè per lui, molti di voi lo ricorderanno quando da bambino veniva ospitato, insieme alla sorella, al Maurizio Costanzo Show), compositore affermato che vanta collaborazioni coi nomi più grandi della musica mondiale nonché autore di oltre duecentocinquanta partiture, pubblicate da Suvini Zerboni, Edition Gamma, Ebert Musik Verlag e BAM, commissionate - tra gli altri - da Delta Saxophone Quartet, Politistikò Festival of the Cyprus University, Musikverein Osnabrück, Else Lasker-Schüler Gesellschaft, Fondazione Luciano Benetton, Istituto Nazionale del Dramma Antico; la pianista nipponica Junko Mashima e il tenore calatino Riccardo Palazzo.
Il quarto uomo è il compositore Matteo Musumeci che per la serata veste i panni di esperto ma anche di moderatore dell'incontro: i tre artisti, accomunati dal grande amore per il mondo delle sette note, hanno deciso di cimentarsi in questo progetto "visionario". Visioni è infatti un ciclo di diciotto canti per voce e pianoforte con testi di Riccardo Palazzo, il quale presta all'operazione anche le sue doti canore, e musiche di Joe Schittino, eseguite al piano dall'elegante e talentuosa Junko Mashima. Le liriche, composte da un Palazzo adolescente, sono rimaste nel cassetto a lungo fino a quando con l'amico Joe sono state rilette, ri-apprezzate e accuratamente selezionate per lo spettacolo, creando così quella che loro stessi hanno definito come una "sequenza di micro-scene teatrali". I temi sono tra i più disparati, dall'amore alla spiritualità, all'osservazione della natura, con una forte dose di carnalità e materialità. Il linguaggio oscilla tra l'aulico e il comune, in un mix all'apparenza contrastante ma che bene si adatta alle musiche e al canto.
Visioni è la dimostrazione di come un sodalizio tra amici possa trasformarsi in uno spettacolo in cui le immagini sonore lasciano sbalordito il pubblico, che non può far altro che apprezzare e confermare che la musica riesce a parlare a tutti i cuori, anche a quelli contagiati dal gelo ormai alle porte.