Molti poeti si raccolsero a corte; si parla di quattrocento che vi esercitavano la loro arte. E come in Oriente tutto deve subordinarsi, adattarsi, a prescrizioni superiori, così il principe istituì anche per loro un principe dei poeti che doveva esaminarli, giudicarli, spronarli a lavori conformi al talento di ognuno. Questa carica va considerata come una delle più eminenti a corte: egli era ministro di tutti gli affari scientifici, storici, poetici; per suo mezzo erano comunicati ai suoi soggetti i favori, e quando egli accompagnava la corte, disponeva di un seguito così numeroso e di un apparato così sontuoso che si poteva ben scambiarlo per un Visir.
INDOVINA L’ INDOVINELLO:
CHI HA SCRITTO
QUESTE NOTE?
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APOLOGIA DI DIONISO
Salute e gioia a voi miei intemerati giudici
sto davanti a voi, tirate fuori unghie e fiamme
la terribile punizione
deve venir fuori da questa riunione.
Bruciate i versi, ogni melodia magica
che ci conduce in uno sconosciuto luogo chimerico.
Salute e gioia ai potenti di questo mondo
sto davanti a voi, tirate fuori unghie e bile
come le montagne
che racchiudono metalli duri
e li perforano
e trafiggono il loro cuore
ma il cuore
scivola dalle loro viscide grinfie
e canta.
-Mikis Theodorakis-
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