Visita al Museo dello Sport di Torino, tra cimeli e coppe, un viaggio senza tempo nella cultura sportiva
A cura di Renato Negro.
Servizio fotografico Marika Forreiter.
Passato l’atrio d’ingresso senti l’affanno e vivi con un senso di timore quel qualcosa che potrebbe sfuggire alla tua attenzione quasi mancando di rispetto all’atleta e alla sua disciplina. Poi , senza quasi rendertene conto ,riesci gradualmente ad organizzare la tua osservazione. Comprendi che sei in un luogo dove è d’obbligo lasciar fuori tutti i pensieri e le agitazione della giornata. Non c’è più nulla che ti possa servire, qui, del tuo mondo. Devi semplicemente saperti godere il tuo silenzio e i tuoi ricordi. Ti ritrovi cosi’ a vivere anche dei momenti intimi. Il piacevole ritorno alla mente dei racconti di tuo padre. All’improvviso sembra di riavere nelle orecchie l’esaltazione di quel giornalista della televisione ancora ad un solo canale e ancora in bianco e nero.
Ti ritrovi in 800 metri quadrati suddivisi in 2 piani di passione.
La mia è un visita al Museo dello Sport da privilegiato perchè ad accompagnarmi c’è anche il Presidente Onorato Arisi (nella foto). Lui non è torinese e dalle sue espressioni è chiaro che arriva da Milano. Chissà perchè ma ai torinesi viene difficile capire come uno da Milano venga a creare un Museo sotto la mole. Eppure è cosi’. Arisi, con un biglietto di sola andata, ha abbandonato a malincuore il sogno di realizzare questo museo sotto la madonnina ed è arrivato a Torino. Qui ha ricevuto una buona accoglienza e eccellete l’ospitalità. Ma forse questo è il vero problema nei rapporti tra la città , Arisi e la sua straordinaria collezione. Ogni rapporto però continua a farlo sentire sempre e solo un ospite.
E Torino nel 2015 sarà capitale Europea dello Sport. Qualcosa a breve, nell’aiuto e nella considerazione cittadina verso questo Museo, dovrà inevitabilmente cambiare.
Non credo che abbia molto senso raccontarvi tutto quello che c’è da vedere. Posso solo dirvi che ogni sport trova una sua testimonianza . Ogni cimelio è storia , cultura e ovviamente il successo sportivo di atleti non solo italiani ma di tutto il mondo.
Ed è quindi la voglia di condivisione che tanti professionisti dello sport hanno dimostrato nel voler donare o prestare quell’oggetto che è stata la ragione della sua vita.
Nella foto sotto una maglia appartenuta a Pelè.
E’ doveroso anche sottolineare che questo Museo dedicato allo sport è l’unico con sede stabile esistente in Italia. Ma è anche il secondo come importanza in Europa dopo quello del Comitato Olimpico di Losanna. Se passate da Torino, dopo aver visitato il Museo Egizio e il museo del cinema (all’interno della Mole Antonelliana), non perdete l’occasione e andate a vedere anche il Museo dello Sport. E’ una visita particolarmente adatta alla famiglia. Per i genitori sarà un tuffo indietro nel tempo.
I figli avranno molte cose da scoprire del passato. Li aiuterà a comprendere meglio il presente e il futuro dello sport.
Il Museo si trova all’interno dello Stadio Olimpico in Torino . Il quartiere è quello di Santa Rita in Corso Agnelli angolo Corso Sebastopoli
Il sito web www.olympicstadium.com
Sotto vi proponiamo altre foto scattate durante la visita guidata, solo alcune di una vastissima esposizione, da vedere assolutamente se si passa da Torino !