Partiamo dalla visita odierna: museo e fabbrica Ducati. Dopo aver saltato il giro previsto nel 2010 mi sono riorganizzato e col Babber sono andato in missione.
Info di servizio. Al museo e allo stabilimento si accede previa prenotazione, costa € 10,00 se non possedete una Ducati e siete accompagnati da una guida. Preparata.
Il giro in stabilimento, dove accedi dopo che ti hanno dotato di auricolare per sentire meglio la guida e dopo che ti hanno attaccato un adesivo sull’obiettivo della fotocamera del cellulare, è molto interessante. A me poi è rimasta una tara della mia vita precedente e mi piace vedere la produzione. Ho cominciato lavorando in uno stabilimento produttivo e mi è rimasta la passione e l’ “occhio”.
Appena entrati eccole lì, le Scrambler….golosissime. Ne abbiamo viste una decina, dal vivo rende un bel po’. Mamma mia.
Lo stabilimento è al 90% assemblaggio ed è molto ben organizzato. Non lo devo dire io ma si nota, tutto sempre in ordine, postazioni pulite.
Ho visto assemblare diverse moto ma nessuna Multistrada…ho provato a dire “forse non ce la fan vedere perché le stanno montando il motore nuovo?”…nessuna risposta ma io direi così. Sulla MTS stanno montando il DVT. Lo stabilimento merita, il giro è veloce ma esaustivo, non stanca, non rompe le balle si vedono tutti gli stadi di preparazione delle moto, collaudo compreso. Bel lavoro quello del collaudo finale. Mi son visto in diretta il collaudo di una Diavel. Ecco.
stabilimento finito...si riprende a far foto.
Il museo è al piano di sopra. Dato che la parte tecnica si vede in fabbrica, il museo ha un taglio storico/celebrativo. Per scelta legata allo spazio ci sono solo moto vincenti, che hanno vinto almeno una gara (o almeno un titolo, nel caso SBK). E' piccolino ma c'è tutto, anche un accenno alla Ducati prima delle moto, quando faceva componenti elettriche.Ci sono però parecchie curiosità, come la moto di Mike the Bike usata al TT con l’espediente della pallina da tennis e con il serbatoio ancora in parte trasparente per vedere il livello del carburante. Nota sulla pallina da tennis: Mike the Bike aveva tagliato una pallina da tennis, l’aveva riempita con una spugna imbevuta d’acqua e la usava per pulirsi la visiera in corsa. Voglio farlo pure io, anche se non mi serve ad un cazzo però fa figo come poche altre cose.
Poi, ovviamente, c’è spazio per Taglioni (che io non sapevo essere originario di Lugo...come me, cazzo.) e per il suo Desmo. C’è anche una Cagiva, la Elefant motorizzata Ducati che Edi Orioli usò per la Parigi Dakar. Curioso il Roadbook che è alla fine del suo percorso e ha la scritta BRAVO, per complimentosi di avercela fatta.
Le SBK che son sempre belle e attuali e che erano terribilmente vincenti.
Ci sono le moto della MotoGP che son passate dal rosso all’arancione perché coi nuovi televisori HD il rosso sullo schermo è arancione dal vivo.
Secondo me Ducati merita un giro, è veloce, è ovviamente auto-celebrativo senza mai essere eccessivo, è reale (lo stabilimento merita, non fate un giro senza prevedere lo stabilimento). Il personale è simpatico, smart e preparato.
Per andare occorre prenotarsi ma il tutto è molto facile e veloce.