Insomma, il “catalogo Benelli” è sempre stato molto fornito e molto particolare. La storia della casa la conosciamo bene o male tutti, una famiglia numerosa, il ruolo centrale della madre nell'assecondare la passione ed il talento meccanico dei figli, la prima moto nel 1920 e mille vicissitudini fino al 2005 quando la Qianjiang acquisisce l'azienda. Da allora la produzione è proseguita con scooter e moto.Il museo, come detto, è bello e curato, si vede la passione per il marchio e l'affetto dei concittadini biker nel voler recuperare e preservare la storia al di là di quello che succede e succederà al marchio.Girando fra le moto esposte si coglie il genio italiano, ci sono modelli all'avanguardia, ci sono soluzioni ingegnose. Benelli ha cominciato ad andare in difficoltà quando ha dovuto fare i conti con l'efficienza delle moto Giapponesi e quando ha dovuto allineare alcune sue soluzioni stilistiche a quanto dettato dal sol levante. Insomma, arrivando ad una fine, visitare il museo merita, è uno di quelli che mi sono piaciuti di più perchè porta realmente ad una scoperta. Certo, non può avere la cura e la narrazione dei musei delle grandi case come Ducati e BMW dove si vede dietro il forte lavoro di recupero ad opera diretta delle case. Però permette di scoprire molto di Benelli, di un marchio ormai raro ma che appartiene alla nostra storia e che ha contribuito alla nostra storia. Un marchio che anche in tempi recenti ha permesso di produrre moto come la Benelli Tornado, una moto con già più di dieci anni ma con uno stile immortale e sempre stupendo.Quindi, Pesaro non è lontana, attorno ci sono anche belle strade da visitare e da percorrere, la prossima volta pensate ad un salto alle Officine Benelli.Per info su orari ed aperture potere anche scrivere a [email protected] oppure consultare il sito http://www.officinebenelli.it/
