Domenica 16 ottobre 2011, alle ore 14.30 torna la possibiltà di effettuare una visita guidata alla Chiesa di Arlate in Calco, ex sito cluniacense lombardo. Il comune di Calco (Lecco) ha aderito alla rete dei siti, un tempo dipendenti dell'abbazia di Cluny, che formano oggi un itinerario culturale promosso dal Consiglio d'Europa. In Lombardia si concentrano le chiese e i monasteri che facevano parte del grande ordine monastico iniziato nell'anno 910 con la fondazione dell'abbazia a Cluny, in Francia. Nel celebrare XI secoli di storia cluniacense, l'assessore alla cultura di Calco, prof. Renato Leone, ha programmato una serie di visite alla chiesa di Arlate ogni terza domenica del mese.
Le visite guidate sono gratuite e per la buona riuscita occorre dare la propria adesione inviando una e-mail a [email protected] oppure telefonare allo 039 - 991 08 46.
La chiesa di Arlate, dedicata ai santi Gottardo e Colombano, è un mirabile esempio di chiesa medievale ben conservata. L'edificio era parte del monastero abitato da monache benedettine dipendenti dal priorato di Pontida. Il luogo si trova in cima alla collinetta nella valle dell'Adda ed è carico di aspetti storici. Dalla sua posizione strategica lo sguardo può spaziare lontano ed in particolare verso est, da dove provenivano i pericoli delle incursioni. La chiesa è un gioiello dell'architettura del tempo, perché costruita secondo lo stile romanico e con l'utilizzo di materiali del posto: la pietra "molera" della Brianza.
La chiesa, aperta al culto e utilizzata dalla parrocchia, ha un interno che ne ricorda l'uso dedicato alla vita delle monache, dei fedeli e dei pellegrini, che seguivano la grande via di comunicazione del fiume Adda. Vi sono particolarità come il misterioso spostamento dell'abside principale rispetto all'asse della chiesa. La volta sopra l'altare presenta gli avanzi di un grande affresco con la figura di Cristo Pantocratore seduto in trono e raffigurato come descritto nelle Sacre Scritture.
Informazioni: Ornella e Claudio Ponzoni, tel. 039 - 991 08 46, www.claudioponzoni.it.