Dovendo firmare dei documenti ufficiali che dovevamo mandare in Italia, siamo dovuti andare all' Ambasciata Italiana a Canberra, Australia. Dato che in questo periodo siamo molto impegnati e' stato un viaggio lampo, solo 1 giorno, ma pur essendo stato cosi' corto non sono affatto mancate le sorprese. Questa era la prima volta che Anna visitava l' Australia e la prima volta per me a Canberra.. devo ammettere che mi immaginavo un posto completamente diverso.
Arrivati a Canberra ci siamo subito sorpresi della tranquillita' della capitale Australiana. Eravamo ancora in aereo che guardavamo dai finestrini e ci siamo stupiti di non vedere in giro per l' aeroporto praticamente nessuno. La sorpresa piu' grande e' stata il freddo!!! Noi, venendo da Fiji, erano anni che non vivevamo un periodo dell' anno con temperature sotto i 18 gradi. A Canberra c'erano 6 gradi e noi eravamo in giro con la felpina leggera e le calze corte.
Stavamo ghiacciando. In fretta e furia abbiamo ritirato il nostro bagaglio e abbiamo cercato un taxi per andare in hotel. Avevamo prenotato 2 notti al Rydges Capital Hill e ci siamo arrivati dopo solo 15 minuti di strada.
Piedi infreddoliti e mappa della citta' alla mano, ci siamo incamminati verso l' Ambasciata Italiana. Camberra e' una citta' strana. Camminando non abbiamo trovato negozi o uffici ma solo una gran distesa di villette senza cancelli. Il freddo e la moltitudine di foglie secche ci ha fatto pensare all' autunno italiano e ci e' venuta un po' di nostalgia per la nostra lontana Italia. Arrivati in Ambasciata abbiamo conosciuto una persona davvero gentile che non solo ci ha aiutato con le nostre pratiche ma si e' prestata a rispondere ad alcune nostre domande. Stiamo parlando di Alberto Zedde che ringraziamo sentitamente.
Fuori dall' Ambasciata, fatto l' unico impegno per il quale eravamo a Canberra, volevamo toglierci uno sfizio che avevamo da tempo: Mangiare bene Italiano... possibilmente una buona pizza! Avevamo cercato su internet qualche nome di ristoranti italiani e ci siamo fatti portare con un taxi in una di quelle zone commerciali dove si possono trovare negozi e ristoranti. Faccio notare che erano le 11 di mattina ed il nostro, a questo punto, voleva essere solo un sopralluogo che ci avrebbe portato alla scelta del ristorante per il pranzo. Nella prima zona, Kingston, abbiamo trovato molti ristoranti Italiani ma solo 2 ci inspiravano fiducia, La Capanna e Figaro. Dopo aver preso un buon caffe' macchiato al Bar Lella ci siamo incamminati verso la seconda area commerciale di quella zona, Manuka. La cosa curiosa di questa parte di Canberra e' che i negozi ed i ristoranti sono raggruppati in queste zone. Il resto di questa parte di citta' e' solo residenziale ed immersa nel verde. Comunque a Manuka non abbiamo trovato nessuna pizzeria aperta e, dato che sia la fame che il freddo crescevano, siamo tornati a Kingston per mangiare alla Capanna. Il ristorante non e' grande, l'atmosfera tipicamente italiana e seppur non hanno il forno a legna, le nostre 2 prosciutto e funghi erano buone. Durante il pranzo abbiamo conosciuto il proprietario, Pino Gumina, una persona gentilissima che oltre ad averci offerto 2 limoncelli, ci ha portato a fare un giro della citta'. Durante questo giro, Pino, ci ha raccontato che oltre ad avere il ristorante, era anche un architetto e tesoriere del Centro Culturale Italiano che abbiamo avuto il piacere di visitare. Sempre durante questo nostro giro turistico, Pino ci ha fatto vedere diverse sue creazioni e prima di lasciarci nel centro della City ci ha accompagnato in una veloce visita in un parco dove abbiamo visto un gruppo di simpatici canguri. Per Anna era la prima volta che ne vedeva ed e' stata una bellissima sorpresa. Sorprendente anche la quantita' di pappagalli ovunque per la citta'.A meta' pomeriggio, Pino ci ha lasciato all' ingresso del centro commerciale piu' grande di Canberra (Canberra Centre) dandoci indicazioni su come raggiungere il ristorante Mezza Lira che, secondo lui, cucinavano davvero bene. Il giro nel centro commerciale e' stato piacere. Era dalla nostra ultima visita in Italia che non vedevamo dei negozi "veri" dove c'era una vastissima scelta e si poteva davvero trovare di tutto. Nell' imbarazzo non abbiamo comprato niente.. anzi solo una sciarpa per Anna per ripararle la gola dal freddo. Abbiamo speso alcune ore girando tra un negozio ed un altro ed a tardo pomeriggio, ci siamo incamminati verso il Mezza Lira.
Purtroppo non facevano pizze ma ci hanno instradato verso il "Italians & Sons", un ristorante della stessa famiglia non molto lontano da dove eravamo. L' Italians & Sons e' un ristorante davvero carino, stiloso. La cucina molto buona e seppur Anna era tentata dal Brasato di Manzo alla fine si e' fatta convincere dalla mia voglia di pizza. Lei, una prosciutto e rucola, io semplicemente una al crudo. Le pizze erano molto buone, forse potevano mettere un po' piu' mozzarella ma le abbiamo ugualmente divorate. Dovendoci alzare alle 4:30 per prendere il primo aereo alle 6 della mattina dopo, non siamo riusciti a goderci una serata a Canberra, infatti siamo andati in hotel subito dopo cena. Anna e' stata una grande nell' aver scelto una stanza con vasca con indromassaggio ed il bagno caldo prima di dormire ci ha rimasso a nuovo dopo una giornata spesa quasi completamente camminando al freddo.La mattina dopo siamo arrivati in aeroporto con largo anticipo e grazie alla giornata precedente spesa per lo piu' all' aria aperta, "iniziavamo ad ambientarci" alla bassa temperatura ma ormai eravamo in partenza. Abbiamo salutato Camberra bevendo un pessimo caffe' in aeroporto e dopo 1 ora di volo (sempre con Virgin Pacific Blue) siamo arrivati a Brisbane dove siamo rimasti solo un' ora; giusto il tempo di cambiare terminal. A Brisbane la temperatura era decisamente piu' mite. Ci siamo ripromessi di visitarla e magari spendere qualche giorno sulla Gold Coast.
Il volo di ritorno, Brisbane Nadi, non e' stato cosi' confortevole come l' andata. Forse per il fatto che durava solo 3 ore ma non hanno servito cibo, non hanno trasmesso nessun film e se si voleva il sistema di intrattenimento lo si doveva affittare (20 AU$). Ogni cibo o bevanda era a pagamento ed i posti non molto comodi. Sono state davvero 3 lunghe ore e l' arrivo a Fiji ci ha fatto venire un po' di malinconia. Eravamo a casa e, anche se contenti di essere tornati al caldo, ci siamo un po' rattristati per non essere stati di piu' in Australia. Ci sentivamo come in vacanza ma ci torneremo presto e, speriamo, per un periodo un po' piu' lungo.