Questa mattina ci siamo svegliati con le palpebre pesanti dopo una serata in un pub (Ieri sera Diego è riuscito a vedere la partita del Napoli anche in questo buco di paesino con dieci abitanti e tutti ubriachi) e mentre gli occhi fanno ancora fatica ad aprirsi vediamo correrci incontro la proprietaria del b&b, una versione irlandese di Carol di Walking Dead -giuro, è uguale- che con un sorriso a millemila denti squittisce parole con una cadenza stretta e divertita mentre indica l'enorme vetrata della sala colazione: sta nevicando.
La nostra espressione non deve averle dato molta soddisfazione, dato che la sua bocca si trasforma quasi in una parentesi rivolta verso il basso.
Comprendici, veniamo dal Molise e da noi nevica sempre. Troppo.
Così mentre le ruote dell'auto calpestano il vialetto del nostro accogliente bed&breakfast vediamo Carol e suo marito fare ciao ciao con la mano. Oggi abbiamo una missione: visitare Derry.
Prima di organizzare il mio viaggio in Irlanda non sapevo neanche dell'esistenza di questa città, forse non l'avevo neanche mai sentita nominare. Poi però mi sono interessata alla storia irlandese e facendo ciò inevitabilmente ho intrecciato i miei studi con le vicende che sono avvenute qui.
Partiamo dal presupposto che ci troviamo di fronte ad un luogo con due nomi: i nazionalisti lo chiamano Derry, mentre gli unionisti Londonderry. Legalmente vince quest'ultimo, nonostante i vandali si ostinino a cancellarne le prime sei lettere da insegne e cartelli stradali.
Ma perché è così importante visitare Derry?
Perché oltre ad essere una delle città più antiche d'Irlanda, ha fatto da triste sfondo a quella che è stata definita Bloody Sunday: il 13 gennaio 1972 durante una manifestazione organizzata dalla NICRA (associazione che promuoveva iniziative totalmente pacifiche per i diritti dell'Irlanda del Nord) l'Inghilterra aprì il fuoco sui manifestanti, uccidendo ben quattordici civili. Scoppiò così il conflitto nordirlandese, conosciuto come The Troubles, che causò migliaia di morti.
Se avete intenzione di visitare l'Irlanda, vi consiglio caldamente di informarvi sulla sua storia perché è incredibilmente interessante e attuale.
Cosa visitare a Derry
Il primo suggerimento che vi do è quello di lasciare l'auto nel parcheggio del Orchard Street, economico e centralissimo. Foyleside Shopping Center a
Dirigetevi verso The Diamond, la piazza principale della città, che in realtà non è niente di che ma vi permetterà di fare colazione in uno dei numerosissimi bar che la costeggiano.
Avrete sicuramente notato le mura antiche: circondano il centro storico e sono rimaste intatte nonostante tutti i tentativi di abbatterle o superarle. Salite sul perimetro e iniziate il percorso, troverete vari info point che vi accompagneranno durante la visita. Si può ammirare anche il Peace Bridge, sul fiume Foyle.
Io però mi sono innamorata di un altro posto, il Bogside.
Si tratta del quartiere "ghetto" di Derry ed è interessante perché i The Bogside Artists hanno riempito la zona di murales che raccontano gli scontri tra cattolici e protestanti e la Bloody Sunday. Sono talmente realistici che sfido chiunque a non farsi venire i brividi.
L'aria che si respira è pesante, desolata. Camminare lungo questi stradoni così vicini al centro ma allo stesso tempo così tanto periferici ha innescato in me una sensazione di vuoto, quella che mi prende tutte le volte che mi trovo di fronte a qualcosa più grande di me.
Sarà che si tratta di una storia attuale, ma mentre sono qui a cercare le parole idonee a descrivere stati d'animo fin troppo contrastanti, mi viene in mente il momento in cui abbiamo girato l'angolo e ce lo siamo trovati di fronte, il Free Derry Corner.
Entrare in contatto con una realtà così tangibile fa quasi male e credo che ogni persona in quel momento si trovi costretta a compiere un'elaborazione mentale intima e complessa.
Per dieci minuti non abbiamo aperto bocca, limitandoci ad osservare.
Ma c'è sempre davvero bisogno di dir qualcosa?
Io credo di no e il Free Derry Corner ne è stata la conferma: è infatti assurdo come tramite un semplice muro bianco privo di fronzoli riesca a mantenere vivo il ricordo di lacrime, sangue e sofferenze.