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Una delle letture estive che consiglio a chi si prepara per andare al mare è un libro di qualche anno fa edito da Voland. L’opera d’esordio del francese Jean-Philippe Blondel che riscosse un discreto successo con il suo “Vista Mare”. Un testo in cui con leggerezza ma altrettanta precisione descrittiva, Blondel prende a pretesto le vacanze in riva al mare come paradigma delle relazioni familiari, del farsi e disfarsi delle relazioni di coppia, delle tumultuose relazioni tra genitori e figli, degli incontri casuali che cambiano una vita. Tutto sviluppato in ben quattro diverse località balneari a dieci anni di distanza l’una dall’altra, in modo che l’autore può osservare un folto gruppo di personaggi nell’evolversi delle loro storie. Personaggi diversi, di diversa estrazione sociale, culturale i cui percorsi però si incrociano in un affascinante gioco di coincidenze proprio nelle case in riva al mare. Lo scrittore francese attraverso questo espediente racconta, inoltre, l’esperienza della villeggiatura e i suoi riti quotidiani, riti in cui il lettore potrebbe trovarsi a proprio agio, poiché vissuti nelle stesse ore della lettura del romanzo. Non solo, Blondel di più ci dà un affresco anche sui sogni, i desideri e le frustrazioni che ritmano l’evolversi delle vacanze dei personaggi relazionandoli agli altri. In questo “Vista Mare” è un piccolo capolavoro, poiché registra emozioni e sentimenti dei protagonisti che pur nella loro diversità sono sempre alla ricerca di una felicità sfuggente e mai raggiunta. Amori, amicizie, sorprese, tradimenti, regolamenti di conti, drammi adolescenziali, scoperta della sessualità, legami segreti, fughe e pentimenti, fanno di questo romanzo un campionario delle “imprese estive” in cui almeno per una volta noi tutti ci siamo trovati coinvolti. In definitiva l’autore sembra volerci dire che nelle case in riva al mare si depositano innumerevoli frammenti di vita segno inconfutabile del trascorrere del tempo e in definitiva del tramonto delle illusioni.