Balo rossonero. La profezia di Striscia si sta avverando?
Mexes, Kakà e Balotelli. Sono questi i nomi che circolano con sempre più insistenza per il mercato estivo rossonero. C’è chi sostiene che siano tre affari sostanzialmente già concusi, chi invece ritiene che gli accordi siano a un passo dalla ratifica. Altri ancora li danno in via di definizione ma tutti concordano sul fatto che quei tre nomi siano in cima alla lista della spesa di Galliani & C.
Che siano fondati o meno questi rumors, pare di tutta evidenza che la fase di rafforzamento estivo della squadra non possa e non debba limitarsi ai tre sopracitati elementi. Occorre valutare reparto per reparto, analizzare ruolo per ruolo per valutare se e dove servano davvero rinforzi. Valutando allo stesso tempo se gli elementi attualmente a disposizione della rosa rossonera – specie quelli meno utilizzati – meritino più fiducia o se siano da inserire nella categoria di quelli con la valigia pronta per altre destinazioni.
Il reparto che probabilmente non ha bisogno di modifiche è quello dei portieri. Certo, Abbiati e Amelia non sono certamente due fenomeni. Ma se il primo ha dimostrato ormai da tre anni di aver raggiunto una certa maturità e di saper infondere sicurezza a tutto il reparto difensivo, il secondo è stato in grado di rimpiazzare egregiamente all’occorrenza il titolare, senza farlo eccessivamente rimpiangere. Nelle scorse settimane si è parlato di un interessamento per Marchetti che potrebbe arrivare – si dice – per sostituire temporaneamente Amelia e per poi prendere, in futuro, il posto di Abbiati. Onestamente non credo che questo innesto, specie se oneroso, potrebbe portare un grande valore aggiunto e forse, quei denari, sarebbe meglio investirli altrove.
Altrove, ma non sicuramente per rafforzare il pacchetto dei difensori centrali. Con il probabile arrivo di Mexes e la conferma di Nesta il reparto, puntellato anche da Thiago Silva e Yepes – con Bonera pronto a subentrare alla bisogna – pare uno dei più completi della squadra. Anche perché a questi cinque si aggiungerà quel Rodrigo Ely che tutti gli osservatori descrivono come un campione in potenza, in grado già dal prossimo anno di farsi valere in prima squadra. Il buon Legrottaglie, invece, con tutta probabilità non verrà confermato. La situazione di Sokratis è invece più complicata: il greco verrebbe ceduto volentieri, ma occorre trovare acquirenti disposti a pagare qualcosina, visto che la valutazione dell’ex Genoa non è stata delle più economiche lo scorso anno. Possibile anche un suo ritorno sotto la Lanterna nell’«affare» per il riscatto della seconda metà del cartellino di Boateng.
E se con il probabile arrivo del francese della Roma la situazione dei centrali sembra più che tranquilla, per quanto riguarda la batteria dei terzini la matassa pare molto più intricata. Le certezze sono Abate e Antonini, che verranno sicuramente confermati. Così come verrà confermato il vecchio Zambrotta, che lo scorso anno – proprio per rimanere – ha accettato la spalmatura dell’ingaggio. Resterà anche Oddo, nonostante il tentativo (che fallirà regolarmente) di cessione che verrà fatto a fine anno dalla società. Jankuloski, salvo clamorose sorprese, terminerà il suo contratto, e se tanto mi da tanto Didac Vilà verrà mandato a fare esperienza in prestito altrove. Partendo dai due titolari (Antonini e Abate) dalle due riserve (Oddo e Zambrotta) e dal jolly Bonera, sarà sicuramente necessario inserire un ulteriore elemento di fascia (possibilmente sinistra) capace di giocarsi un posto negli undici e non soltanto di recitare la parte del rincalzo. Su questa casella, su questa X, sarà bene investire qualche euro. Nomi se ne sono fatti tanti, da Criscito a Maxwell passando per Cissokho, ma la scrematura definitiva verrà definita più avanti.
A centrocampo il rebus principale è quello dei rinnovi dei contratti in scadenza dei senatori. L’impressione personale è che i contratti di Pirlo, Seedorf e Ambrosini non verranno rinnnovati in blocco. Almeno uno tra l’olandese e il bresciano probabilmente partirà per altri lidi. Sul rinnovo di Ambrosini potrebbe invece pesare la fascia di capitano, ma anche – in senso negativo – la condizione fisica dell’atleta, ormai prossimo ai 34 anni. Flamini e Gattuso non partiranno, così come non si muoverà Merkel. Van Bommel – dopo le grandi recenti prestazioni – ha invece il rinnovo annuale in tasca. E se Boateng tecnicamente non si discute occorrerà invece discutere con il Genoa per riscattare la seconda metà del suo cartellino. E siccome un 50 per cento del cartellino la società di Preziosi la possiede anche del giovane Strasser, non è escluso che quest’ultimo possa rientrare nella trattativa e questa eventualità imporrebbe ulteriori scelte. Attualmente Allegri ha scelto di giocare con tre centrocampisti di sostanza (Flamini – Gattuso – Van Bommel) e un trequartista-incursore, ruolo ben interpretato da Boateng. Considerando che Merkel ha dimostrato di poter operare sia dietro le punte che in mediana, il possibile ritorno di Kakà potrebbe dare un’alternativa al tecnico per il ruolo di trequartista, consentendogli di utilizzare il ghanese-tedesco anche in posizione più arretrata. In quel caso, restasse anche Strasser, si potrebbe anche pensare a un reparto di centrocampo composto da Gattuso, Ambrosini, Flamini, Van Bommel, Merkel, Strasser, Boateng e Kakà.
A questi, partisse davvero uno tra Pirlo e Seedorf, andrebbe aggiunto un valido elemento, anche per rimpinguare un reparto che numericamente non sarebbe all’altezza di una squadra di vertice. Per rimanere nel mercato dei saldi saltano all’occhio i nomi di Sissoko e di Melo della Juventus, due che fino ad oggi hanno avuto – per ragioni differenti – numerose difficoltà, ma che se inquadrati in un contesto diverso potrebbero dimostrare tutto il loro valore. Resta l’incognita Emanuelsson: personalmente sarei dell’idea di valorizzarlo, di confermarlo e di farlo crescere incasellandolo in un ruolo che ne metta in evidenza le qualità. Ma non è escluso che – dato lo scarso utilizzo – a fine anno venga messo nella lista partenti, magari per utilizzarlo come pedina di scambio per arrivare a qualche importante occasione.
Dulcis in fundo, l’attacco: i titolari sono a tutti gli effetti Ibra e Pato. Dietro ci sono Robinho e Cassano (che possono alla bisogna anche agire sulla trequarti). C’è anche Pippo Inzaghi, nonostante i 37 anni suonati, che verrà confermato come quinta punta della rosa. Se a questi si aggiungesse davvero Balotelli allora saremmo di fronte a un sovraffollamento quasi ingestibile. Se Balo arriverà, uno dovrà partire. I timori che a fare le valigie possa essere Pato sono a mio giudizio fondati ma eccessivi. Più facile che a salutare Milanello possa essere uno tra Binho e Cassano. Dipenderà però dalle eventuali offerte e dalla volontà dei due, che a quanto pare a Milanello ci stanno benissimo. Al momento l’ipotesi più probabile pare quella di Fantantonio – in prestito – alla corte di Mancini. Ma siamo nel campo delle supposizioni. E per far quadrare il cerchio del reparto arretrato i problemi – per Galliani, Braida e Raiola – potrebbero essere non semplici da risolvere.
Problemi che rappresenterebbero comunque una manna per noi che subiamo ancora le conseguenze dello schock subito nell’estate del 2009, quando ci sentimmo umiliati, abbandonati e vilipesi da una società che pareva aver perso qualsiasi interesse per il rafforzamento della squadra, che sembrava ormai soltanto interessata a gestire una barca ormai vecchia e alla deriva, mestamente in attesa di affondare da un momento all’altro. Vedremo a giugno. Per ora siamo nel campo delle chiacchere, delle supposizioni. Ora bisogna pensare a vincere il campionato, dimenticando in fretta l’eliminazione – seppur dignitosa – dalla Champions. Per il mercato c’è ancora tempo. Per ragionare, per fare tutte le valutazioni più opportune anche.
Vincere, invece, deve essere l’argomento all’ordine del giorno.