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Visualizzazione dinamica di Blogger: io mi butto

Da Rita Charbonnier @ritacharbonnier

Visualizzazione dinamica di Blogger: io mi butto

edoardocosta @flickr

Dopo averla annunciata alcuni mesi fa, la settimana scorsa Blogger ha attivato la cosiddetta visualizzazione dinamica del sito. E io mi butto. Cercavo da tempo un nuovo modello dall’aspetto minimale, meno simile a un quaderno di scuola e che consentisse una più rapida navigazione tra i post. Da oggi dico addio alle estenuanti ricerche su siti come Deluxe Templates e Splashy Templates e ai tentativi fai-da-te di aggiungere qua e là pezzi di codice. Fa tutto Blogger. Basta andare nella propria bacheca, attivare la visualizzazione dinamica, scegliere una delle diverse possibilità offerte (tenendo comunque presente che l’utente stesso potrà poi scegliere dal menu la visualizzazione che preferisce, ed è questa la novità più interessante), clic, punto. E se dopo un po’ ci si rende conto che, per qualunque ragione, la cosa non va, si può tornare alla situazione precedente.
Vantaggi
Rapidità di caricamento. Grazie all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, il caricamento delle pagine è più veloce del 40%.
Fruibilità. È facilissimo accedere ai post precedenti e correlati: lo scrolling è infinito e si naviga tra i post senza bisogno di ricaricare la pagina. È inoltre molto interessante, come accennavo prima, la possibilità per l’utente di personalizzare la navigazione, scegliendo una delle sette visualizzazioni offerte dal menu a discesa sotto il titolo del blog. Dopo aver navigato in un blog dinamico tutti gli altri vi sembreranno obsoleti.
Aspetto minimale ed elegante. Assume grande importanza il contenuto del post, sia dal punto di vista del testo che delle immagini. D’altra parte, il fatto che il post sia lunghissimo o corto come un tweet non influisce minimamente sull’equilibrio visivo del blog.
Minimizzazione dell’importanza dei commenti (è un vantaggio dal mio punto di vista, perché questo blog è poco “comment-oriented”, come spiego nelle avvertenze). I commenti appaiono, ed è possibile lasciarne, solo facendo un ulteriore clic a fondo post.
Servizi integrati: condivisione su Twitter, Facebook e Google+, pulsante di abbonamento al feed, maschera di ricerca all’interno del blog (che però al momento non sembra funzionare perfettamente, almeno qui).
Svantaggi
Personalizzazione ridotta al minimo: si può cambiare solo lo sfondo, scegliendolo tra i non pochi messi a disposizione da Blogger o caricando una propria immagine. Non è possibile nemmeno cambiare il carattere.
Non funziona l’anteprima quando si crea o si modifica un post. In compenso, non è più necessario inserire la “stecca da biliardo” (page break): il modello provvede da sé.
Il pulsante “Mi piace” di Facebook non è della giusta dimensione (troppo piccolo, probabilmente perché pensato per la più breve espressione inglese): se i clic di apprezzamento superano la decina, si vedrà sempre e comunque solo il primo numero. Non è bellissimo.
E a proposito di espressioni inglesi e scarsa personalizzazione, nella data del post il mese è solo in inglese (francamente preferirei OTT a OCT, in un blog in lingua italiana) e nella maschera di ricerca c’è scritto “search” (francamente preferirei “cerca”).
Sparisce la barra laterale con tutti i suoi accessori. Nel mio caso spariscono le pubblicità di Amazon, Bol, Fnac, laFeltrinelli e Webster (poco male, vi dirò, dal punto di vista degli introiti). Blogger sostiene che le pubblicità di AdSense invece restano al loro posto, ma io AdSense non ce l’ho né mai più lo avrò nella vita perché sono stata cacciata con ignominia per clic fraudolenti (un giorno o l’altro forse racconterò la divertente istoria).
Spariscono utili accessori come il traduttore automatico della pagina. Nel mio caso è un grave svantaggio, perché questo blog ha visitatori da Stati Uniti, Germania, Francia, Inghilterra, Olanda, Spagna, Russia… d’altra parte, so già come Blogger risponderebbe all’obiezione: si va sempre più verso una personalizzazione della navigazione, per cui è l’utente a installare nel proprio browser un gadget traduzione, se lo vuole; inoltre, se si arriva al blog da Google, compare in automatico una scritta in alto: questa pagina non è nella tua lingua, vuoi tradurla?
Sparisce inoltre, per chi ce l’ha, la “nuvola” delle tag e l’archivio dei post. Vi sono aggregatori come Blogbabel che accettano blog solo se hanno l’archivio pubblicato. La cosa avrà conseguenze? Vedremo.
Sparisce il contatore delle visite al blog (che molti però ritengono una cafonata), l’eventuale posizionamento in classifica di Wikio e l’eventuale pulsante di Paperblog che consente l’importazione dei propri post nel cosiddetto “social media partecipativo”.
Non funziona con alcuni programmi, tipicamente le versioni vecchie di Internet Explorer. Anche qui conosco la probabile risposta: gli utenti dovrebbero utilizzare versioni più aggiornate, o magari cambiare browser (sottoscrivo).
Vorrei incoraggiare coloro che hanno un blog su Blogger a tuffarsi a propria volta. Se siamo in tanti a farlo, e inviare commenti e suggerimenti al gestore del servizio, questo migliorerà.
 

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