Prima di iniziare a raccontarvi la mia serata di ieri vorrei fare un preambolo.Ci sono due cose di cui ho una gran paura nella vita: le api e morire dal ridere. Seppure la seconda non vi sembra giustificata, vorrei ricordare ai miei gentili lettori che una bambina che vede “Chi ha incastrato Roger Rabbit” potrebbe averne delle conseguenze indicibili. Nello specifico vi ricordo che le iene ridens vengono uccise facendole ridere.
Uno di questi giorni, brutti idioti, finirete per morire dal ridere!
Detto ciò vi racconto….ieri sera ho partecipato come pubblico alla diretta di roxybartv che, per chi non sapesse cos’è, è una trasmissione di Red Ronnie con interviste e tanta musica che potete vedere tutte le domeniche in streaming su roxybartv.it (facciamo pure un po’ di pubblicità che Red Ronnie mi è simpatico!)
Primo ospite della serata Nek, di cui ero fan quando avevo 13 anni (non ridete vi prego!). E qui vi invito a riflettere sul concetto di fan perchè il primo momento a rischio morte iena ridens è avvenuto quando ho conosciuto la più grande fan di Filippo Neviani. Sedute sul divanetto io e le mie amiche vediamo giungere una signora sui 50 anni vestita nel seguente modo: stivaletti neri da neve, calze in pizzo marroni, vestitino rosa confetto, cinturina rosa confetto con applicazioni di strass, collana con scritto NEK e coroncina in testa. Cioè in confronto Angela favolosa cubista passa inosservata!
Ovviamente dove si siede la signora? Accanto a noi! All’entrata in studio del cantante gli si butta al collo, poi si siede e inizia a raccontarci la sua vita e soprattutto quanto sia fan di Nek con tanto di reportage fotografico delle volte in cui l’ha incontrato tirato fuori da un’elegantissima borsa leopardata lucida. Il primo momento in cui ho pensato di morire è stato quando alle mie orecchi è giunta la seguente frase “Avevo un cane ma è morto, si chiamava Nek, avevo avuto anche il padre, lui si chiamava Raf!” Ho ringraziato molto di non essere quella seduta accanto a lei perchè non mi sarei potuta trattenere neanche volendo dal ridere di cuore!
Torniamo a Nek, l’ospite principale della serata. Quando avevo 13 anni costrinsi mio padre a portarmi ad un concerto (ho fatto di peggio quando li ho costretti a passare mezza giornata al cimitero di pere Lachaise per vedere la tomba di Jim Morrison!). A 14 anni smisi di essere una fan di Nek, un po’ perchè con l’uscita di 50 Special non c’era più posto nel mio cuoricino, un po’ perchè, da brava bambina pudica, trovavo il Sassolese (o Sassolino?!) troppo spinto. Ricordo che ero abbastanza sconvolta dalla canzone “In treno” in cui lui raccontava di aver fatto sesso con una sua ex in un vagone vuoto di un interregionale notturno, per non parlare di “Una dose di te” di cui cito spezzoni di testo “e quel tuo darti senza mai pensarci su…e se ci prende di stare tutta la notte su
tra gambe e cuore cos’è migliore non lo capisco più poi la tua bocca, stacca, i freni agli istinti miei”. Oltre a ciò un’intervista su Cioè (è inutile che storcete il naso tanto lo so che lo compravate tutte!) in cui alla domanda “Cosa pensi del tradimento?” aveva risposto “Se una da la lingua in bocca a me non la dà ad un altro”. Non tanto i temi ma quanto il modo di parlarne, che adesso mi farebbe dire semplicemente “E che cazzo!” ridendo, mi sconvolsero e decisi di non ascoltarlo più. Ieri, 15 anni dopo, scopro che Nek è pzuoc’, ovvero dal napoletano, persona estremamente religiosa, quasi un chierichetto, uno di quelli che ai corsi pre matrimoniali ti dice che se usi il preservativo Dio si arrabbia perchè non sa in quale cassonetto della riciclata va buttato!
Alla domanda “sei contrario all’aborto?” risponde “Assolutamente sì!” dopo di che attacca un pezzo dal titolo “Hei Dio”. Allora Nek….partendo dal presupposto che la tua canzone è la versione canto di chiesa di “Hai un momento Dio” ti faccio una domanda: e se quella del treno fosse restata incinta? Avresti tenuto il piccolo Frecciargento e sposato una di cui cantavi “poi ti rivesti e forse è meglio così”? E se quell’altra poveretta che si mangiava le unghie a pelle per avertela data a diciassette anni fosse rimasta incinta? E se resto incinta io povera precaria, artista senza na lira, chi me lo mantiene il bimbino, tu? Nonostante ciò, durante quest’intervista ho avuto il secondo momento iena ridens quando alla domanda “Cosa ne pensi della castità delle suore?” (dopo il caso della suora di Rieti ideatrice del programma Non sapevo di essere incinta) la risposta è stata “Nell’amore di Dio bisogna essere disponibili a 360°”, guarda Nek, non so quanto avevi in matematica, ma tra 360 e 90 c’è una bella differenza!
Veniamo poi al caso Tricarico. E qui tutti avrete esclamato “E chi cazzo è Tricarico?”…. Puttana, puttana, puttana la maestra…ahhhhhhh.
Questo personaggio è ricordato nella storia per essere andato due volte a Sanremo, una volta con la canzone sopracitata e un’altra con una canzone assurda che, si credeva, parlasse di qualcuno sotto LSD. Dopo ieri sera so che è autobiografica. Dopo mezz’ora di intristimento generale a causa di una discussione sul caso Stamina, Francesco Tricarco sale sul palco vestito interamente di jeans e con un paio di occhiali a specchio sulla testa. Questo è stato il momento di massima paura della morte della iena ridens e per farvelo capire mi aiuterò con un supporto digitale.
Non so se è peggio la canzone o il fatto che l’abbia scritta per Adriano Celentano! Durante la canzone io ho pianto fino alle lacrime, soprattutto sulla frase “la situazione dei cani di piccola taglia non è buona”. E proprio quando pensavo di aver superato il peggio e essere sopravvissuta, Tricarico ci omaggia di un’altra perla del suo genio “Le conseguenze dell’ingenuità!
Per completare l’opera la seguente frase gli esce dalla bocca “se io dico”…..allora Tricarico ti abbiamo sempre difeso con quella puttana della maestra ma adesso mi dico….ma se lei avesse avuto ragione?…. Inoltre io mi domando e dico: ma chi cazz l’ha comprat su cd? e soprattutto chi cazz l’ha pubblicato?! No perchè se mi impegno riesco a scrivere qualcosa meglio di queste! Cioè il mio problema è solo che non ho la voce? Ma spendo tutto in lezioni di canto figlio mio tanto tu non è che sei Pavarotti!
Ad ogni modo sono sopravvissuta, ho riso come non facevo da mesi e ho deciso che domenica prossima tornerò a guardare la trasmissione e porterò con me un quaderno degli appunti per poter essere più precisa nei miei futuri post! Vi invito anche a guardare RoxyBarTv perchè è una situazione estremamente carina, piena di giovani e di musica e una trasmissione lontana da quelle schifezze che ci propinano in Tv.
E poi potrete vedere con i vostri occhi la signora in rosa….e poi gira voce che settimana prossima ci sia Scanu….mi riconoscerete dal sacchetto di carta che dovrò usare per respirare!
Xo, Xo
La ragazza col tacco rotto