“Alice senza niente” non potrebbe essere più drammaticamente attuale. Si legge il romanzo e si pensa alle immagini di questi giorni, alle manifestazioni degli studenti e dei precari. Alice è la precaria protagonista dell’opera prima di Pietro De Viola, scrittore anche lui precario, laurea in spalla e lavoretti occasionali a Grosseto, dove vive. Come si conviene a un romanzo sui precari, scritto da un precario e destinato (ma non solo) ai precari, la distribuzione è free. “Alice senza niente” si legge in rete o si scarica dalla rete. Un eBook pluriformato (pdf, ePub). Un successo. Diecimila download in meno di un mese.
Pietro De Viola si autopromuove come usa nel mondo digitale. Ha una pagina Facebook, un account Twitter, un blog dedicato al romanzo.
Pietro racconta, a Repubblica Firenze, che “…Il frigorifero di Alice è la fotografia della sua precarietà, la polaroid di una generazione che cerca di scardinare l’equazione “niente lavoro, uguale niente soldi”, “non sappiamo nulla del mese prossimo, siamo senza niente”. Il frigorifero dell’”inventore” di Alice porta i segni della stessa desolazione alimentare: “Aggiungi uno yogurt e una tavoletta di cioccolato”.
«Alice però – dice l’autore – non è solo un libro di denuncia e un esperimento di marketing – ci tiene a precisare – il mio eBook è in primo luogo un’opera letteraria». Quanto alla distribuzione: “..Che serietà mostrerebbe un libro che parla di povertà se costasse 12 euro in carta patinata”?
Il romanzo è convincente, scritto bene. Pietro meriterebbe un editore, perché non si può essere precari a vita e perché abbiamo tutti bisogno di un happy end.
“Alice senza niente” si legge o si scarica qui.
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